PASTURO (LC) – via Solitudine – via metà sportiva e metà alpinistica – sviluppo arrampicata 180 m circa – 7 tiri – difficoltà V o VI+ (con varianti)
Questa “via della Befana” era assolutamente inattesa: programma di giornata erano 3-4 tiri in falesia all’Angelone e poi fuga verso Milano per evitare il traffico del rientro dal ponte.
Ma complice il freddo maiale del primo mattino e la colazione alla pasticceria Il Glicine di Pasturo (che sta proprio di fronte alla Rocca di Baiedo), c’è venuta la curiosità di spulciare la guida e vedere se su quella bella parete già scaldata dal sole ci fossero tiri appetibili anche per noi brocchi……e per nostro gaudio, ce n’erano parecchi!
Abbiamo quindi rimandato la falesiata Angelonica a momenti più caldi e ci siamo tuffati su questa parete a noi ancora inedita.
Dopo alcuni tiri di scaldo, un signore del posto ci ha consigliato di fare la via Solitudine dicendo che è la più bella della Rocca; leggero disappunto di Erica che era già entrata in modalità falesia, ma poi ci siamo lasciati prendere entrambi dall’idea e alla fine ne siamo stati soddisfatti in quanto la via è varia e divertente e la roccia è di ottima fattura, nonostante le tante ripetizioni.
Vedete il giudizio e le foto in calce per i dettagli.
Descrizione della salita
- IV+ o V+ (30mt) – Salire il pilastro a destra della scritta Solitudine (IV+) e seguire delle fessure fino ad una pianta tagliata sopra alla quale si trova la sosta.
Come variante, è anche possibile rimontare per camino a sinistra del pilastro uscendo poi sullo stesso con qualche passo più difficile (V+). - V o VI+ (V / A0) (25mt) – Anche qui è possibile scegliere: a sinistra la via originale che sale sullo spigolo con un primo passo di strapiombo (V) per poi diventare più agevole. Ci si riallaccia alla placca poco sopra e con passi di IV si arriva in catena.
La variante parte direttamente sulla placca ed è data VI+ / VII (oppure V / A0). Valutate voi. Ad ogni modo si arriva alla stessa sosta a monte delle placche. - III+ (20mt) – Dalla sosta, spostarsi a destra di 3 metri, poi risalire un diedrino e verso la sua fine rimontare a sinistra fino a raggiungere il bosco sommitale. Volendo si può anche proseguire raggiungendo la placca successiva (altri 15-20mt). Noi abbiamo spezzato. Valutate voi.
- II (20mt) – Tiro di raccordo. Si cammina nel boschetto seguendo la traccia, poi un paio di facili placchette fino alla base della parete successiva.
- V (45mt) – Tiro di placca bellissimo: si parte sulla sinistra e si seguono dei cordini ficcati nelle clessidre e delle frecce rosse che indicano dove spostarsi per trovare i passaggi più agevoli. Passo chiave nel punto centrale chiodato a fittoni dove ci sono alcuni metri di placca più delicata. Poi per fessura verticale senza più alcuna protezione (volendo si può integrare).
- V (25mt) – Salire la fessura sopra alla sosta in diagonale destra con facili passi in dulfer (IV, volendo si può integrare con un cordino su clessidra dopo pochi metri). Arrivati alla freccia rossa, traversare in diagonale sinistra su placca (V) fino a raggiungere una bella lama e la relativa sosta (sospesa). Più sensato è proseguire ulteriormente in diagonale sinistra (8-10mt) passando sotto alla roccia protetta dalle reti metalliche e sostare subito dopo, sulla catena alla base dell’ultimo tiro.
- III (20mt) – Salire per placchette e roccette fino alla sosta finale, accanto a degli alberelli e poco prima del sentiero che conduce sulla vetta.
Discesa
Rimesse le scarpe, si segue il sentiero in salita che in breve conduce in cima e poi devia a sinistra fino ad un bel terrazzino panoramico dove si può fare pappa e godersi un po’ di sole con vista. Seguire quindi l’ampio sentiero tenendo sempre la sinistra e passando per baite fino a raggiungere il paese di Baiedo accanto alla rocca e poi su strada fino a tornare al parcheggio (30 minuti circa dalla cima).
Giudizio
Via plaisir, divertente e su bella roccia, ideale per una giornata dove si ha poca voglia di sbattersi e ci si vuole divertire. Qui infatti, l’avvicinamento è di ben 5 minuti dal parcheggio e anche per questo la via è parecchio ripetuta (magari evitate i periodi di evidente sovraffollamento). Adatta all’inverno o alle mezze stagioni, estate tabù.
Bello anche il fatto che ci siano un po’ di varianti che possano renderla appetibile anche a gente che scala un po’ più forte.
I primi tiri sono chiodati da falesia ma successivamente la chiodatura diventa mooooolto più blanda (passaggi con 7-8 metri sprotetti) e regala qualche movimento da chiappa stretta ma di sicura soddisfazione. Volendo si può integrare con qualche friend nelle fessure (misure piccole e medio-grandi) e con qualche cordino in clessidra, ma mai nei punti chiave in placca (V obbligatorio).
Nel complesso molto consigliata!
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