MADONNA DI CAMPIGLIO (TN) – PARCH. VALLESINELLA (1.513 mt slm) – TORRIONE SAT (2.350 mt slm) – Arrampicata – Via lunga di stampo classico – Difficoltà IV+ e un passo di V-
La Corna Rossa è un gruppo di torrioni che si innalzano verticalmente sul lato della Vallesinella fino all’altopiano del Grosté. E’ un gruppo molto interessante ma ha una storia alpinistica strana perché, a differenza delle altre cime del Brenta che sono state prese d’assalto dagli scalatori del secolo scorso, questa è stata per molti anni ignorata finché il grande Bruno Detassis non la “scoprì” tracciando le prime vie sui torrioni 1 e 2.
Oggi la Corna Rossa è molto frequentata perché è un luogo relativamente semplice e veloce da raggiungere (poco più di un’ora di comodo sentiero) ed offre moltissime vie sia di stampo classico che moderno e anche qualche tiro di falesia a fix.
Noi abbiamo scelto la via Nella Detassis, titolata alla moglie di Bruno e aperta con lei attorno agli anni ’40 del secolo scorso. La via è di stampo classico, quindi pochi chiodi solo nei punti essenziali e difficoltà moderate con un grado medio attorno al IV e con un paio di punti più impegnativi ma ben protetti.
Avvicinamento
Da Madonna di Campiglio prendere la strada che porta al parcheggio di Vallesinella (durante l’estate se non si arriva presto la mattina è necessario prendere la navetta). Il parcheggio è a pagamento durante la stagione estiva e costa 6 € a giornata.
Dal parcheggio, imboccare il sentiero con segnavia 382 verso il rifugio Graffer e seguirlo fino ad incontrare la malga di Vallesinella di Sopra. Qui fare attenzione a non perdere la traccia (sui prati della malga è facile imboccare altri sentieri). Il sentiero 382 prosegue a monte della malga (quindi guardando la malga a sinistra).
Ben presto si inizierà a vedere la bastionata della Corna Rossa proprio di fronte.
Quando si è in prossimità della bastionata, il sentiero devia a sinistra e bisogna quindi abbandonarlo seguendo degli ometti che risalgono lungo i ripidi prati del versante sud della Corna Rossa fino a giungere alla sua base.
La via Nella Detassis si attacca nell’insenatura tra il secondo e il terzo torrione e segue un marcato camino diagonale in direzione sinistra. Non farsi ingannare da alcuni spit visibili dalla base che appartengono invece alla via dell’Arma (max 6b).
Descrizione dei tiri
- II / III (40mt) – Salire il facile camino per gradoni e qualche risalto fino ad atterrare su un ampio terrazzo erboso dove si trova la sosta (alla base della parete successiva). 1 ch. prima di uscire sul terrazzino
- III+ / IV (40mt) – Salire per roccette un po’ a sinistra della sosta fino a prendere un marcato diedro nero. Usciti dal diedro, proseguire verticalmente e in direzione dello spigolo con qualche passo divertente fino ad un terrazzo che si trova circa 10 metri sotto un grosso mugo (sosta su due spit da collegare).
- III / IV (30mt) – Traversare orizzontalmente per 3-4 metri a sinistra della sosta, poi alzarsi verticalmente superando un risalto roccioso e seguire la linea più facile che sale in direzione del grosso mugo. Si può fare sosta anche sul mugo oppure lo si può superare e, dopo essere scesi per un paio di metri sul lato opposto dello spigolo, si trova la sosta ufficiale alla base del tiro chiave.
- V- / IV+ (30mt) – Tiro chiave, piuttosto duro ma ben protetto (5-6 chiodi…e volendo si può integrare ulteriormente). Salire verticalmente con passi tecnici il diedro strapiombante, poi spostarsi a destra per rocce più semplici fino a raggiungere una placca gialla che va risalita verticalmente (anche qui passi difficili) fino sotto un tetto. A quel punto si può uscire con un passo aereo verso una cengia sulla destra e in breve si raggiunge la sosta.
- III / IV (25mt) – Seguire lo spigolo con arrampicata facile e divertente fino ad una cengia sotto a degli strapiombi dove si trova la sosta.
- IV / III (30mt) – Altro tiro di “aggiramento”. Stesso concetto del terzo tiro. Ci si sposta orizzontalmente per diversi metri (tipo 7-8) a sinistra seguendo le cengette rocciose fino a una fessura nera che va risalita. Seguire poi per roccette diagonali verso destra fino a raggiungere nuovamente il filo dello spigolo dove si sosta.
- IV / III (30mt) – Rimontare leggermente sulla sinistra con un passo un po’ più difficile e poi proseguire lungo lo spigolo con facile arrampicata fino al terrazzino successivo con sosta.
- IV / III (25mt) – Proseguire ancora sullo spigolo. Ad un certo punto si incontrano dei fix ma vanno ignorati (sono della via dell’Arma). Spostarsi invece a sinistra e per facili roccette uscire in vetta dove si incontra subito la sosta.
Discesa
La via di discesa è abbastanza semplice e veloce. Dalla cima, seguire degli ometti che procedono in direzione dell’intaglio che collega il torrione SAT con il torrione Lanceri. Qualche passo aereo ed esposto. Fare attenzione. Scendere poi in direzione di un ampio terrazzo con qualche passo di disarrampicata (II grado). Giunti sul terrazzo si seguono gli ometti e una traccia di sentiero che in pochi minuti conduce fino al rifugio Graffer dove è possibile riprendere il sentiero 382 in direzione opposta.
Giudizio
Bella via, molto divertente ed aerea. Le protezioni sono sempre nei punti in cui servono realmente e non si ha mai la sensazione di arrampicare sprotetti. Ad ogni modo è molto facile integrare sia con friend che con cordini. Il tiro chiave è decisamente più duro del resto della via ma al peggio si può tirare qualche chiodo per aiutarsi se ci si trova in difficoltà.
Diciamo che è una buona via di mezzo tra una classica sul Brenta (dove le protezioni si contano sulle dita di una mano) e una via di stampo più moderno.
Consigliata come via di allenamento prima di affrontare arrampicate più ardite.
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