PIANI DI BOBBIO (LC) 1662mt – ZUCCO DI PESCIOLA 2092mt – Via Gasparotto + Via Comune – Difficoltà IV+ (massimo 5a/b) – Sviluppo arrampicata 190mt
Ero incerto se avessimo già fatto o meno questa via: difatti qualche anno fa, eravamo saliti al Pesciola con alcuni amici per una via che passa più o meno nella stessa zona di questa via Gasparotto (giunto a casa ho scoperto che era la variante delle guide + via Bramani), ma in quell’occasione fummo colti da una mega grandinata a poco più di metà parete che ci costò una frettolosa discesa in doppia ed una corsa verso gli impianti dei Piani di Bobbio cercando di schivare i fulmini di un epico temporale.
Stavolta è andata decisamente meglio, anche se il meteorologo è riuscito a cannare di brutto le previsioni, rischiando di farci fare la stessa fine della volta appena citata 😉
Invece così non è stato e saremo fortunati per tutto il giorno: difatti pur partendo tardi da Milano arriveremo in tempo per l’ultima funivia del mattino (alle 12:15 gli impianti chiudono per la pausa pranzo….no comment… :P), la via verrà via bene e senza troppe difficoltà, giunti in cima nonostante i tuoni minacciosi di un imminente temporale riusciremo a scendere fino alla funivia senza prendere l’acqua e dulcis in fundo, siamo arrivati in tempo per tornare a valle in funivia, cosa che visto l’orario di partenza avevamo già escluso a priori.
Ciliegina sulla torta il fatto di aver potuto cenare in compagnia di amici nel vicino paese di Moggio evitando così il traffico mortale che avremmo trovato tornando a Milano nel tardo pomeriggio, quindi in buona sostanza possiamo affermare che è stata una giornata decisamente fortunata per una volta!
Avvicinamento
Dal parcheggio della funivia di Barzio, salire ai piani di Bobbio usando gli impianti oppure tramite il sentiero che raggiunge la stazione a monte in circa 1h e 40 minuti.
Dall’arrivo della funivia seguire le indicazioni per il Rifugio Lecco e una volta raggiunto infilarsi nel vallone del Pesciola / Campelli.
Abbandonare la sterrata e scendere sulla destra seguendo un sentierino che quasi in piano conduce sotto la verticale della cima del Pesciola e che poi continua risalendo verso la base delle pareti. Giunti in prossimità della montagna, continuare seguendo la traccia di sinistra che in altri 5 minuti porta all’attacco della via Comune e della Variante delle Guide indicate da una scritta in nero a pennarello e da una linea di fittoni (30/40 minuti circa dalla funivia).
Descrizione della via
La via è stata totalmente chiodata a fittoni distanziati il giusto ed è ormai una via sportiva a tutti gli effetti più che una salita in stile tradizionale, motivo per il quale daremo dei gradi della scala francese.
E’ possibile eventualmente integrare con qualche friend ma non è particolarmente necessario (noi ne abbiamo usato uno solo, tra l’altro abbastanza superfluo, nel caminone del 5° tiro). A vostra discrezione.
VIA COMUNE
- 3c (20mt) – Attaccare il diedro/camino e poi spostarsi sullo spallone di destra seguendolo con facili passi fino alla sosta su terrazzino.
- 5a, 4a, 5b (30mt) – Salire il muretto verticale alla destra della sosta con passo atletico ma con ottimi appigli. Seguire poi un canalino / diedro che obliqua in direzione sinistra per alcuni metri e poi un diedrino più verticale fino a raggiungere un terrazzo dove si trova il vecchio anello di calata. Attaccare quindi la spaccatura di sinistra che si rimonta con un primo passo piuttosto duro (5b). Forse rinunciando alla protezione del fittone e salendo sullo spigolo sinistro è più facile, ma non ci ho provato.
In ogni caso eventualmente i due passi di quinto sono azzerabili grazie ai fittoni. - 3c, poi I (35mt) – Superare un facile diedrino sopra la sosta fino ad un “sentierino”. Evitare di salire verticalmente ma spostarsi a sinistra verso un secondo diedrino che conduce sulla terrazza erbosa mediana che va seguita camminando fino alla parete successiva. La sosta è dritta di fronte rispetto al punto di uscita ed è fatta di due fittoni da collegare posizionati sulla sinistra di uno spigolo con la scritta Gasparotto in nero poco sopra.
VIA GASPAROTTO
- 3c (25mt) – Salire nel caminetto a sinistra della sosta seguendone lo sviluppo fino ad un terrazzino alla base del camino verticale successivo.
- 4c (30mt) – Salire qualche metro entrando all’interno del camino dove si trova un terrazzino. La rimonta più agevole si trova seguendo il diedro su roccia spesso umida o bagnata ma con buoni appigli e con eventuali possibilità di protezioni intermedie tramite friend. In caso di roccia troppo bagnata si può tentare di sfruttare l’incastro con il pilastro staccato per alzarsi più verticalmente (ad occhio sembra più difficile).
Quando si vede la fine del pilastro staccato spostarsi a sinistra rimontandolo e poi proseguire sulla parete principale con passi più facili fino al terrazzino di sosta, alla base di un altro camino.
TIRO BELLISSIMO e molto estetico. - 4b (25mt) – Altro bel camino che si risale verticalmente spostandosi poi sulla placca a sinistra fino al suo termine e seguendo poi un diedro più facile fino alla sosta.
- 3c (30mt) – Spostarsi a destra della sosta e risalire il bello spigolo che diventa poi più verticale e aereo verso la fine.
Tiro facile ma molto carino e divertente.
Dall’ultima sosta in pochi metri si raggiunge la vetta del Pesciola con la sua madonnina.
Discesa
Dalla vetta scendere per un sentiero evidente in direzione del Campelli (lato opposto rispetto al rifugio Lecco) fino ad una forcella dalla quale scende un canale sfasciumoso che in pochi minuti riporta sul ghiaione da cui attaccano le vie (attenzione che rimane innevato fino a tarda primavera, quindi nel caso portare scarponi o ramponi). Proseguire in discesa fino a riprendere il sentiero a mezza costa dalla parte opposta della valletta e poi a ritroso fino al rifugio Lecco e agli impianti.
Giudizio
Via molto divertente che risale per camini e spigoli in stile classico ma oggi protetta in modo sportivo grazie ai fittoni che regalano tanta sicurezza (sempre distanziati a dovere).
Nonostante i gradi sembrino risibili l’arrampicata è molto goduriosa, soprattutto nel caminone del 5° tiro e sullo spigolino finale che sono dei gioiellini.
La roccia è un’ottima dolomia con solo qualche rara roccetta ballerina.
Consigliata ai principianti ma anche a chi ha voglia di divertirsi senza troppi patemi.
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.
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