Via dei Torrioni – Punta Venezia – Plaisir d’alta quota

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Crissolo, parcheggio Pian del Re (CN) 2.020 m s.l.m. – Rifugio Vitale Giacoletti 2.741 m s.l.m. – Punta Venezia 3.095 m s.l.m.
via lunga di arrampicata D+ 6a max, 5b obbl. – disliv. avvicinamento 700 m circa, sviluppo arrampicata 350 m circa – Esposizione S/E

Considerato che finalmente possiamo goderci un weekend lungo, ci trasferiamo per 3 giorni nell’incantevole – ma per noi lontana! – cornice delle Alpi Cozie, ai piedi di Sua Maestà il Monviso e proprio sotto Punta Udine e Punta Venezia, ospiti del Rifugio Giacoletti.

Ci aspettavamo molto e le aspettative non sono state disattese, anzi: sono stati 3 giorni meravigliosi e graziati da un meteo stranamente stabile; l’accoglienza del Rifugio e dei gestori, la loro disponibilità e, perchè no, la posizione incredibile della struttura sono stati la ciliegina sulla torta.

Questo è un paradiso per chi arrampica, considerando le infinite possibilità tutte “comode” sia come avvicinamenti sia come discesa; solo su Punta Udine e Punta Venezia ci sono decine di vie, poi volendo si può raggiungere da qui anche il più distante Monte Granero.

Arrivando da Milano il primo giorno ce la siamo presa comoda, arrivando al rifugio e facendo qualche tiro sulla limitrofa falesia e… pianificando i due giorni successivi 😀

Nonostante il meteo non fosse dato stabilissimo decidiamo per la via dei Torrioni a Punta Venezia, più lunga, per l’indomani, lasciando aperte varie possibilità per domenica: scelta azzeccata perchè il meteo reggerà ed il giorno successivo ci divideremo tra una salita a Punta Roma ed un’altra via lunga su Punta Udine.

Bella serata in compagnia del genepy e degli stambecchi 😉

Disclaimer: questo articolo fa parte di una tre giorni,
trovate poi la Via Alice 120-80 a Punta Udine e un’escursione su Punta Roma in separata sede 🙂

Avvicinamento fino al Rifugio Giacoletti

Da Pian del Re (il parcheggio costa 10 € al giorno, accettano solo contanti!) 2.020 m per raggiungere il Giacoletti esistono più alternative… noi sceglieremo ovviamente quella più soft, non avendo alcuna fretta!

Prendiamo quindi il largo sentiero che risale dolcemente il pendio opposto a quello delle Sorgenti del Po, deviando poi a sinistra e, dopo aver superato una cascatella, raggiungendo il bel Lago Superiore. Superato il lago si possono ancora una volta scegliere alternative più o meno dirette, generalmente indicate da ottima segnaletica, che dopo un altro risalto più ripido arrivano al Rifugio (dal parcheggio 2h circa).

Avvicinamento dal Rifugio Giacoletti

Dal rifugio seguire il sentiero che sul retro, attraversando una pietraia, conduce al Coulour del Porco abbandonandolo quando inizia a prendere quota e proseguendo dritti verso la bastionata di Punta Venezia; rispetto ad una evidente protuberanza rocciosa strapiombante alla base della parete, ove sono presenti alcuni spit, la via dei Torrioni attacca più a destra e più in basso, in corrispondenza di un canalino di sfasciumi di pochi metri che si risale grazie all’ausilio di un cordone ben visibile (dal rifugio 20 minuti).

Descrizione dei tiri

  1. 4b / 4c – 30m – Salire una decina di metri per placche in diagonale destra per aggirare una parete verticale, poi seguire un diedrino fino ad una terrazza erbosa dove si sosta.
  2. 4c, 6a (o 5c/A0) – 40m – Rimontina aggettante sopra alla sosta (più facile 1m a destra), poi per placche più facili fino alla base del bombé.
    Risalirlo sfruttando piccole reglette. Metri di 6a azzerabili. Poi 5b obbligatorio per qualche metro e poi più facile fino in sosta.
  3. 4c / 5a – 40m – Proseguire in verticale per placche più lavorate e con migliori appigli fino alla sosta.
  4. 4c – 40m – Ancora per placca facile fino ad uscire verso destra su una terrazza erbosa (attenti ai passi su erba!) dove si sosta sotto un evidente strapiombo.
  5. 4b / 4c – 35m – Salire per placche verso destra fino ad un diedro che va risalito per un paio di metri per poi spaccare sulla placca di destra uscendo dal tratto verticale con buone prese fino alla sosta che si trova alla base di un torrione.
  6. 4b – 35m – Salire a destra del torrione, poi uscire verso sinistra fino alla base di una parete verticale di una decina di metri.
  7. 5a / 3c – 35m – Salire la bella placca su buone prese aggirando lo strapiombino finale a sinistra. Poi seguire la facile cresta fino in sosta.
  8. 3c – 45m – Proseguire in cresta rimontando dei brevi e facili torrioni. Spit difficili da individuare. La sosta si trova alcuni metri prima di uscire dall’ultimo risalto.
  9. 4c / 3c – 50m – Attraversare un canale di sfasciumi e salire la placca a destra di un masso con alcuni metri più verticali, poi più facile fino in sosta.
  10. 5a – 45m – Superare un primo muro verticale fino ad un terrazzino, poi altro muro verticale piuttosto impegnativo dal quale si esce poi a sinistra riprendendo la cresta dove si sosta.
  11. 3c – 45m – Salire un piccolo torrione sopra alla sosta, piegare poi a destra prendendo una placca appoggiata che risale il torrione successivo. Uscire nuovamente in cresta verso destra dove si sosta dopo pochi metri sopra ad un panoramico pulpito.

    Da qui percorrere pochi metri di cengetta che collegano alla vicina Via Normale di salita.

Raggiunto il marcato sentiero della Via Normale è possibile percorrerlo in salita e raggiungere in una manciata di minuti il caratteristico Bivacco (la classica scatolina di metallo dotata di materassi e coperte per 3/4 persone), e in un’altra manciata di minuti la cima vera e propria con la sua croce di vetta. Per arrivarci ci sono 2 metri verticali su roccia: da decidere se, soprattutto in discesa, usare le corde o meno (sosta alla sommità).

Discesa

Seguendo i bolli gialli della Via Normale si raggiunge il vicino Coulour del Porco, che separa la Punta Udine dalla Punta Venezia. Dal Coulour parte un sentiero attrezzato con catene che rapidamente riporta sul ghiaione dell’attacco e successivamente tramite sentiero al Rifugio Giacoletti (1h circa).

Giudizio

Bella via sempre ben protetta (a volte addirittura troppo :P) che sale la Punta Venezia in modo un po’ più verticale e diretto rispetto alla più nota e frequentata via “Dimensione Quarto” e con difficoltà leggermente superiori.

L’unico tiro di 6a volendo è azzerabile ma è richiesto almeno il 5b obbligato per la parte superiore del secondo tiro e per un altro paio di tiri dove il 5b è raccomandato.
Via piuttosto lunga che richiede un po’ di allenamento e abitudine a stare in parete per qualche ora.

La ritirata è possibile fino al termine della L5 in quanto troverete gli anelli di calata sugli spit mentre successivamente volendo calarsi sarebbe necessario abbandonare materiale in sosta.
Tenetene conto in caso di tempo instabile.

Buon divertimento!!!

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

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