Quest’estate avevamo un po’ di stanchezza in corpo e quindi in questa giornata abbiamo provato per la prima volta la strada delle vie spittate in Brenta, giusto per stare “tranquilli” su una via “plaisir” e senza grosse ansie da prestazione.
Abbiamo scelto la via Ciliegia di Piergiorgio Vidi sul Castello di Vallesinella perché era comoda da raggiungere con la funivia, non troppo lunga e con il grado massimo abbordabilissimo… pensavamo!
Alla fine, abbiamo rimpianto un po’ di non aver scelto una via classica perché purtroppo il grado dato a nostro avviso è davvero stretto e dopo il primo tiro di 5a abbiamo desistito, preferendo una sana birra e qualche sgranocchio al rifugio.
Non fraintendeteci però: la via è bella, logica, su roccia ottima e chiodata benissimo! L’unico appunto è sul grado che a nostro avviso non è realistico rispetto alle difficoltà incontrate.
Saranno complici anche l’ambiente montano, la verticalità delle pareti (anche su gradi bassi), la roccia nera che incute timore e quant’altro…..ma sta di fatto che al termine del terzo tiro abbiamo preferito darci alla festa piuttosto che proseguire 😀 anche perchè gli ultimi metri del quarto tiro, sempre gradato 5a, erano visibilmente bagnati.
Ma voi che siete più climbers e più fighi di noi siamo certi che la porterete a termine e anche con soddisfazione.
Ultima considerazione, tenete conto che la parete è esposta a nord e prende poco sole, quindi va affrontata dopo lunghi periodi di asciutto o avendo un grado di arrampicata ben più largo di quello richiesto per poter superare in scioltezza eventuali punti bagnati.
Avvicinamento
Il Castello di Vallesinella si può raggiungere in due modi:
1) A piedi dal parcheggio di Vallesinella, si arriva al rifugio Tuckett (1h e 40 circa) e poi si prende il sentiero in direzione del rifugio Graffer / Stoppani.
Dopo una mezz’oretta, superato il torrione di Vallesinella, si può entrare nel vallone di Vallesinella stando vicini alle pareti fino a raggiungere l’attacco.
2) Prendendo la funivia del Grosté, si arriva fino in cima (rifugio Stoppani) e si segue il sentiero in direzione del rifugio Tuckett.
La parete sarà esattamente di fronte a noi entro pochi minuti di cammino e sarà più facile studiarla e capire come arrivarci, al costo però del ticket della funivia che quest’estate (2021) è salito parecchio.
Dopo essere scesi fino al punto più basso del sentiero (circa mezz’ora), superate le pietre più grandi, a un certo punto si intravede una traccia a sinistra a ridosso di un piccolo risalto roccioso che sale per i declivi rocciosi modellati dal ghiaccio negli anni e che consentono di raggiungere il vallone di Vallesinella in modo agevole portando praticamente di fronte all’attacco della via.
Descrizione della via
Si attacca su una piccola cengia che si distacca dal ghiaione di circa 1 metro e spiccioli, subito a destra di una grossa protuberanza rocciosa facilmente distinguibile e risalibile ma che porta fuori strada.
Arrivati nel punto (vedere ultima foto), si distinguono due partenze diverse, una lungo un diedro con il primo chiodo a circa 5-6 metri e un’altra in piena placca un po’ più a destra con la prima protezione a circa 3 metri.
Noi abbiamo scelto di attaccare a sinistra perché ci è sembrava più facile, ma crediamo che le due linee convergano poi in sosta.
- 4a (25mt) – Si segue il facile diedro iniziale fino ad uno spit, poi si sale più verticalmente con buoni appigli fino ad una cengia dove si sosta (più soste presenti, non sappiamo se siano vie diverse. Noi ci siamo fermati alla prima a sinistra).
- 4b (25mt) – Il tiro sale piuttosto verticalmente sopra alla sosta con anche qualche passo in leggero strapiombo. Gli appigli ci sono tutti e sicuramente è da ascrivere al 4 grado, ma diciamo che 4b è un po’ strettino. Giunti su una grossa cengia si incontra una prima sosta. Noi invece ci siamo spostati ancora più a destra per circa 7-8 metri fino a trovare una sosta a spit sopra ad un pulpito roccioso, alla base di un punto più lavorato della placca (ci siamo basati sul disegno e sulla foto presenti nella guida Dolomiti New Age di Versante sud).
- 5a (25mt) – Tiro non banale e a nostro avviso, più duro rispetto al 5a. Ci sono 2 passi a cui daremmo circa 5c, ma ci direte voi.
Si sale verticalmente, stando un filo a sinistra per trovare appigli migliori fino a rimontare la prima spalletta, poi sempre dritto si raggiunge uno dei punti più duri su placca.
Ancora dritto, altro passaggio duro, poi per rocce più semplici leggermente a destra fino a trovare la sosta.
Noi qui ci siamo calati perché il tiro ci è sembrato duro e il successivo era di pari grado, in più la parte finale del tiro successivo era palesemente fradicia e non abbiamo voluto rischiare. - 5a (25mt) – Indicativamente (non l’abbiamo fatto), dalla sosta si sale qualche metro dritti, poi in traverso verso destra e infine in verticale fino alla sosta successiva.
- 3 (25mt) – L’uscita dovrebbe essere su rocce più semplici ma anche questa non l’abbiamo fatta. Indicativamente passa dove è segnato nella nostra ultima foto (vedere album in fondo).
Discesa
La discesa si effettua in corda doppia sulle ottime soste a spit attrezzate lungo la via.
Giudizio
Per noi questa via è stata un po’ una scornata…ci saremmo aspettati un’arrampicata più semplice visto il grado proposto.
Detto questo merita e la qualità della roccia è davvero ottima, così come la chiodatura, sempre sicura.
Fatela se avete un po’ di margine rispetto al grado e se vi basta vedere qualche spit in più per sentirvi sicuri.
Qui ce ne sono parecchi e la cosa dovrebbe tranquillizzare i più.
Noi che siamo abituati a poter proteggere a piacere, su sta via abbiamo avuto un po’ di difficoltà in quanto è piuttosto placcosa e ci si può appoggiare solo agli spit, ma ovviamente nei punti decisi dal chiodatore che non sempre sono gli stessi punti dove vorresti proteggere tu 😉
Poi ciascuno è fatto a suo modo 😛
Enjoy!!
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emanuele
Prendere la funivia per salire 120 metri di parete di quarto grado con passi di quinto è una pessima idea!
Gabriele Poggi
Beh ma farsi 2h e 30 di avvicinamento a piedi per lo stesso motivo direi che è pure peggio ;P
Comunque quel giorno lì avevamo voglia di alzarci tardi e di rilassarci un po’ in quota senza grosse pretese. E’ andata male, ma almeno è stata una bella giornata 😉