Via Aquarius + Giocando tra i Diedri – Tessari. Siamo ancora qua!

postato in: Arrampicata, Vie lunghe | 0
TESSARI (VR) – VIA AQUARIUS – Difficoltà max V+ – Sviluppo 120 m – Esposizione Est; VIA GIOCANDO TRA I DIEDRI – Difficoltà max V – Sviluppo 155 m – Esposizione Est

Avevamo giurato “mai più Tessari nel periodo estivo” ma rieccoci qua, complice questa primavera piovosa che rende difficile programmare qualsiasi cosa.

Optiamo per un concatenamento al fine di occupare l’intera giornata: su queste pareti si ha solo l’imbarazzo della scelta, ma di vie iniziamo ad averne collezionate parecchie da queste parti, quindi le possibilità “si restringono”. **in fondo all’articolo trovate l’elenco delle altre vie**

Queste due multipitch di oggi non fanno gridare al miracolo, ma qualche tiro interessante c’è e la roccia non è niente male! Fortunatamente il cielo era coperto, altrimenti saremmo finiti arrostiti😅!

L’idea era di concatenare Aquarius con Dolce Sorpresa, ma arrivati all’attacco della seconda ci ha ispirato di più Giocando tra i Diedri: la difficoltà è più o meno paritetica, a voi la scelta!

Avvicinamento

Dal parcheggio di Tessari subito dopo il ponte, tornare indietro a piedi qualche metro ed imboccare la via indicata dal cartello “Località Ca’ di Sopra” che passa accanto alle vigne sulla sinistra idrografica del canale. Dopo circa 300 metri prendere una stradina sulla sinistra che attraversa le vigne e vi porta alla strada che costeggia il canale vero e proprio, dove si piega a destra.

Quando il canale sparisce dentro la montagna, proseguire fino ad un piazzale con una scala di ferro che scende verso una grata ed imboccare il sentiero che entra nel bosco bollato di rosso.

Dopo pochi metri, prima di un evidente traliccio della luce, si vedono degli ometti sulla sinistra che vanno seguiti e che si alzano nel bosco per alcune decine di metri fino ad incrociare una traccia su ghiaione.

Giunti alla traccia su ghiaione, proseguire dritti in discesa (a sinistra si raggiunge l’attacco di Poison Ivy ) fino all’attacco segnato con un grosso bottone avvitato sulla parete.

Non fate come noi che in corrispondenza del grande ometto siamo saliti a sinistra, arrivando di fatto al termine del primo tiro di Aquarius che purtroppo ci siamo persi!

A seguito dei tiri di Aquarius troverete il concatenamento con Giocando tra i diedri.

Descrizione dei tiri

Via Aquarius

  • 1° – IV, IV+ ; 20 m: Il primo tiro l’abbiamo mancato, quindi ci è impossibile descriverlo 😀
  • 2° – IV+, V+ ; 30 m: noi siamo partiti – crediamo – da qui: qualche metro verticale ma ben appigliato (prima protezione molto alta), su parete con grossa spaccatura, poi placca abbastanza lavorata. Non ricordiamo nulla di particolarmente piccolo o delicato qui, contrariamente a quello che si riporta su altre relazioni;
  • 3° – V ; 30 m: questo è un bel tiro, prima placca (sinistra) poi diedro aperto che si risale fino a rimontarlo a destra, con un bel passo in quasi-strapiombino super ammanigliato protetto da cordone in una clessidra gigante! si risale ancora la placca fino alla sosta;
  • 4° – III + ; 20 m: primo pezzettino di placca a destra… poi corda fissa su detriti instabili fino alla sosta;
  • 5° – III ; 15 m: pochi metri facili fino alla sosta.

Dall’uscita della via, prossima al pilone, bisogna risalire fino al sentiero nel bosco (pochi decine di metri, ometti visibili), raggiunto il quale dirigersi verso destra. Rispetto alla Grattugia, falesia che si trova sulla verticale di questo settore, bisogna spostarsi faccia a monte verso il Salto del Faraone, a destra appunto, oltrepassando un canalino detritico.

Le vie Dolce Sorpresa e Giocando sui Diedri sono limitrofe: si può scegliere quella che ispira di più, e noi abbiamo scelto la seconda. Qui il nome della via è ben visibile, scritto in rosso.

Via Giocando tra i diedri

  • 1° – IV, V ; 18 m: tiro carino, che come prospetta il nome della via, parte in un diedro in cui non manca però davvero nulla;
  • 2° – IV+ , IV ; 25 m: si sale in verticale per poi aggirare un evidente strapiombo sulla destra;
  • 3° – III , II ; 20 m: a sinistra rimontando la placca e poi per rocce semplici fino alla sosta;
  • 4° – V-, IV , V+; 30 m: tiro chiave, bello: si risale il diedro verticalmente, con ottimi appigli ed appoggi;
  • 5° – II , III; 30 m: da qui in avanti roccette, abbiamo tolto le scarpette e proceduto in conserva protetta;
  • 6° – II , III; 30 m: per noi conserva protetta fino alla cima.

Discesa

Al termine della via si rintracciano dei bolli rossi sulle rocce che attraverso una traccia conducono nel bosco, dove si trova il sentiero CAI. Lo si segue comodamente (una volta tanto una discesa agevole!) verso Sud, fino a Tessari.

Giudizio

Come sempre – o quasi – qui a Tessari il grado è piuttosto generoso: ne segue che l’arrampicata su queste vie è quasi sempre plaisir, anche se date come semi-trad.
Le protezioni esistenti ovviamente vanno verificate, soprattutto i numerosi cordoni in clessidra, ma sono spesso bastanti… difficile sentire la necessità di integrare.
Ad ogni modo su alcuni tiri ci sono punti con alcuni metri sprotetti e quindi consigliamo comunque di portare qualche friend e cordino.

Queste due viette sono carine ma discontinue: dopo averle finite si ha la sensazione che ci sarebbe stato bene qualcosa di più.

Ne abbiamo già scritto, ma ribadiamo: i plus di questo posto sono gli avvicinamenti minimi e la roccia super; di contro, la presenza e il rumore dell’autostrada, soprattutto sui settori bassi e nonostante il bell’ambiente, si fanno sentire. Alcune linee sono molto interessanti altre meno.

Resta una bella palestra su cui sperimentare e mettersi alla prova.
Poco più in là, sul monte Cimo, Sass de Mesdì ecc le vie sono più dure, più ingaggianti e – manco a dirlo – molto spesso più belle 😉

Sempre a Tessari sul blog trovate:
Poison Ivy e Bella Gioia
Via Livera e Sperone del Forte
Via del Bafo
I tre Pilastri
Pace senza Confini
Leone di Nemea

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *