SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA (TN) – Parcheggio Brenta Bassa (1.200mt circa) – Baita di Brenta Alta (1.670mt) – Rifugio Brentei (2.182mt) – Bocca di Brenta (2.552mt) – Scialpinismo – Difficoltà BS sostenuta
Ancora periodo covid, ancora fuga verso le seconde case…. 😉
Dopo un po’ di mare e di falesia lo scorso weekend, rieccoci in Brenta per goderci la splendida neve primaverile che ci sta regalando questa insolita stagione.
Tra le varie ipotesi disponibili avevamo già in mente questo itinerario ancor prima di partire, anche perché non l’avevamo mai affrontato in veste invernale e sbrodolavamo all’idea di trovarci tra i massicci del Brenta Centrale ricoperti di neve!
Si tratta di una gita non banalissima e quasi esclusivamente adatta agli sci; nonostante ciò due su tre dei nostri prodi eroi hanno voluto provare la risalita con le ciaspole, riuscendo comunque a raggiungere la Baita di Brenta Alta che già di per sé regala scorci stupendi sulle principali cime del Gruppo.
Gabri invece l’ha affrontata con gli strumenti propri ed è arrivato almeno fino alla base del Crozzon del Brenta attraverso uno splendido canalone da noi mai salito fino a questo momento, che poi volendo porta al rifugio Rifugio Brentei (100mt+) oppure fino alla Bocca di Brenta (500mt+), godendosi poi una discesa di soddisfazione.
Avvicinamento
Da Sant’Antonio di Mavignola, imboccare il bivio sulla destra per la strada della Val Brenta dopo la fontana del paese e il ponticello. Proseguire 500 metri circa e al bivio successivo prendere la strada di sinistra che prosegue per circa 2 km fino ad un ulteriore bivio dove si segue la strada asfaltata in discesa (dx) per altrettanto sviluppo.
Giunti al termine della discesa e al bivio successivo, tenere la sinistra (attenzione che in inverno a partire da qui si trova spesso ghiaccio) superando in breve un ponte e risalendo poi per un paio di tornanti fino a giungere ad un bellissimo maso (ex Vivaio Brenta ora B&B Pra de la Casa, coord. 46.200710671521556, 10.824409168850819) di fronte al quale si può parcheggiare in uno spiazzo. La strada in genere è chiusa da una stanga dopo questo punto e la troverete innevata in inverno/primavera; in caso contrario potete procedere per altri 2 tornanti fino al grande parcheggio di Val Brenta.
Descrizione dell’itinerario
Giunti al grande parcheggio della Val Brenta (salire prima 2 tornanti se avete parcheggiato all’ex vivaio) proseguire lungo la stradina innevata che si inoltra nel bosco – direzione Brenta Bassa – che si raggiunge dopo pochi minuti in falso piano.
Da lì la strada procede in pianura (superare il ponte, poi a destra e seguire il corso del torrente) per almeno 2 km con rari tratti di salita fino ad una piccola teleferica a servizio del Rifugio Brentei, a partire dalla quale inizia la gita vera e propria.
Superare il ponticello a destra della teleferica e rimontare nel bosco più o meno verticalmente fino a portarsi nelle vicinanze di un evidente salto roccioso circa 50 mt di dislivello più in alto.
Giunti nei pressi delle rocce, seguirle verso destra fino ad individuare un passaggio quasi mai innevato che passa sotto una sporgenza della roccia delimitato da una staccionata in legno (non sempre visibile).
Togliere gli sci e salire per questa scala (spesso ghiacciata, utili ramponi o ramponcini nel caso, attenzione ai punti esposti!!) fino a superare una cascata di ghiaccio che si vede alla propria sinistra (se fa caldo state il più possibile lontani perché scarica).
Proseguire quindi nel bosco sci ai piedi fino a rimontare completamente il risalto roccioso, quindi decisamente a sinistra e in leggera salita arrivando in breve al limite del bosco dove si apre una vallata con un ripido scivolo nevoso che porta ad un nuovo pianoro.
Noi abbiamo trovato evidenti valanghe sul lato destro dello scivolo quindi vi sconsigliamo decisamente di salire su quel versante. Salite piuttosto lungo lo scivolo che si fa sempre più pendente (35° circa, attenzione ad eventuale ghiaccio) fino ad uscirne, superate le rocce che lo delimitano sulla sinistra.
Da qui il paesaggio si apre e avrete di fronte a voi l’intera meraviglia della val Brenta su cui spicca tra tutti l’imponente sagoma del Crozzon del Brenta, il cui spigolo nord è ben visibile di fronte a voi.
Alla sinistra invece si vede il boschetto a metà del quale si trova la Baita di Brenta Alta, eccezionale punto d’appoggio per eventuali escursioni wild in questo fantastico gruppo dolomitico. Per raggiungerla, proseguire in orizzontale per circa 50 metri lineari fino a scendere verso il bosco, tagliando poi a sinistra in un punto dagli alberi più radi.
Dal fronte della baita, proseguire verso sud-est superando subito un piccolo risalto di 2mt e proseguendo poi in piano e leggermente verso sinistra fino al termine della valle raggiungendo la base di un evidente canalone che risale nel centro della val Brenta.
Qui sconsiglio agli eventuali ciaspolatori di procedere oltre perché le pendenze si fanno più importanti e la neve può essere decisamente più marmorea che a valle.
Per gli sciatori invece, tenetevi sul bordo sinistro del canale sfruttando una sorta di rampa che vi condurrà fino a circa metà dello stesso. Poi con numerose S si affronta il tratto più ripido (in alcuni punti anche 45°) fino ad uscire su una prima cengia proprio sotto il Crozzon del Brenta.
Io mi sono fermato qui, anche perché i miei soci erano rimasti alla base ad attendermi, ma per chi volesse proseguire è possibile raggiungere il Rifugio Brentei superando altri 20 metri di risalto e poi deviare decisamente a sinistra seguendo un morbido pendio fino al rifugio.
Volendo invece proseguire verso la Bocca di Brenta, potete procedere sempre dritti oppure salire al Brentei ed affrontare il traverso estivo fino alla ripida rampa finale che può arrivare anche a 50° di pendenza. In quest’ultimo caso consigliati eventuali ramponi e una picca a seconda delle condizioni della neve.
Discesa
Descrivo solo a partire dal punto a cui sono arrivato io.
Il canale è GODURIOSISSIMO se affrontato nel mezzo e regala 250-300 mt di discesa abbastanza ripida (max 45°), nel mio caso su firn e qualche raro tratto un po’ ghiacciato, fino a ritornare alla piana di Brenta Alta.
Da lì si ripercorre l’itinerario di salita ripellando solo per pochi metri che servono a rimontare fino alla sommità dell’altro canale affrontato all’andata (probabilmente si può evitare la ripellata tagliando in traverso ma si potrebbe perdere qualche mt del secondo canale).
Secondo muro molto divertente e su neve leggermente più morbida del primo, quindi affrontabile a cannone con pendenza massima di 35°.
Al termine deviare decisamente a sinistra fino al limite del bosco e seguire la traccia dell’andata fino alla macchina.
Non ho mai più dovuto ripellare ma nella piana di Brenta Bassa è necessario pattinare o spingere leggermente con le bacchette (ovviamente).
Giudizio
Gita meravigliosa e mai scontata, sicuramente non adatta a tutti, che consente di arrivare ai piedi dei giganti della Val Brenta in veste invernale.
Se non si conosce il percorso estivo, la risalita nel bosco tra la teleferica e la piana di Brenta Alta ha un certo livello di complessità e non è scontato il fatto di trovarla tracciata.
Usate app GPS nel caso o fatevi accompagnare dalle Guide perché ci sono tratti rischiosi.
Successivamente si gode del meglio che il Brenta possa offrire ed è impossibile tornare a casa insoddisfatti da questa gita.
In primavera consigliato portare ramponi, rampant e una picca per eventuali situazioni di difficoltà che si possono incontrare nei tratti più ripidi.
Attenzione poi alle scariche perché si sale proprio nel centro della val Brenta, quindi i colossi tutto attorno buttano giù parecchia roba.
Da fare solo in condizioni di neve IPER SICURE.
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.
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