Parcheggio Tiscali – S’Abba Arva (NU) 200 m s.l.m. – Sito Archeologico di Tiscali 518 m s.l.m. – Cuile Eranu 510 m s.l.m. – Parcheggio; trekking E – sviluppo 10,5 Km – disliv. compl. 530 m circa
Questo giro è stato frutto di una serie di eventi casuali (ahhhhhh il caso!), e si è rivelato estremamente appagante, un cammino alla scoperta del Supramonte dorgalese, dei suoi cuili, della sua natura, in primavera rigogliosissima, dei suoi rilievi così particolari. Attraversa tutta la Valle di Surtana per poi proseguire in cresta, compiendo un anello.
Eravamo venuti qui per portare a casa una via lunga d’arrampicata: Paradise oppure Sound of Silence, due delle più semplici. Ma, come a volte accade, ci ha detto male e di conseguenza abbiamo pensato di espiare le nostre “colpe” camallando le corde e tutta l’attrezzatura a spasso per la valle, in un bel trekking di circa 10 km 😀
Il piano B si è rivelato più che bello, bellissimo, nonostante l’inutile peso che ci siamo scarrozzati sulle spalle: è stata una giornata che in parte ha dato ed in parte ha tolto, ma cominciamo dall’inizio (e se non vi interessano le nostre disfatte arrampicatorie passate direttamente al percorso 😀 ).
Eravamo già stati qui nel 2018 a fare una via sull’Oddeu, la Quindicesima Legione… ma non ci ricordavamo nulla ;P nemmeno che si potesse parcheggiare oltre lo spiazzo a pagamento!
Le vie che avevamo scelto per questa occasione si trovano sul versante opposto, precisamente sul VII pilastro del Doloverre di Surtana: Sound of Silence è forse leggermente più facile ma chiodata più lunga, mentre Paradise ha gradi di poco più alti… ma a detta delle relazioni chiodati meglio. Meglio sì, ma non abbastanza 😉 e l’essere al limite del grado ha fatto la differenza: dopo due tiri da chiappe strette siamo scesi scornati, ma resilienti: già che siamo qui, perchè non andare a vedere Tiscali?!
micro sequenza dei primi 2 tiri di Paradise… e scuorno!
Fortunatamente non abbiamo lasciato l’attrezzatura da qualche parte alla base delle pareti (come pensavamo di fare, ma …già che abbiamo rinunciato alla via facciamo un po’ di allenamento!): se l’avessimo fatto non avremmo potuto fare questo giro bellissimo che non ripassa dal via 😀
Importante: se volete visitare il sito archeologico di Tiscali portatevi 5 € cad. in moneta.
Avvicinamento automobilistico
Dalla S.S. 125 – l’Orientale Sarda – prendere il bivio che, poco dopo la Galleria per Cala Gonone venendo da Nuoro/Olbia, conduce verso Tiscali /Gorropu, sulla destra. Si scende nella valle dell’Oddeone e si arriva, sempre seguendo le indicazioni, in un punto di ristoro con parcheggio a pagamento (10 € al giorno nel 2023) da dove partono i sentieri per Gorropu e Tiscali. Alternativamente scendere e traversare il ponte del Rio Flumineddu , seguire la strada verso destra e parcheggiare in uno degli spiazzi presenti (non sappiamo quanto sia legale).
Descrizione del percorso
Da qui proseguire a piedi lungo la strada sterrata, individuando il sentiero CAI 481 che si stacca sulla sinistra, verso la Scala ‘e Surtana, ovvero un tratto più verticale che conduce sulla parte più alta dell’avvallamento che divide l’Oddeu da Surtana.
A questo punto il sentiero, ben segnalato, prosegue con modesti sali scendi nella valletta verdeggiante che separa le opposte pareti. In estate godrete del fresco del bosco, in primavera anche di una costellazione di ciclamini 😀
Percorrendo tutta la valle si arriva a Doloverre di Surtana, una radura da cui a sinistra si stacca il sentiero per Tiscali, che prosegue in salita con qualche facile roccetta.
Tiscali è un sito archeologico nascosto in una dolina, che si può visitare a pagamento: qui la connessione telefonica è totalmente assente (sì sì… fa molto ridere visto che il nome non è un caso!!!), dunque dovrete portarvi i contanti… che – essendo venuti a scalare – nessuno di noi aveva 😀
- per ulteriori info e orari, trovate tutto a questa pagina
Il signore addetto alla riscossione del dazio ovviamente non ha avuto pietà, in compenso ci ha consigliato un percorso alternativo per la discesa che è valso la giornata 🙂
Poco sopra il sito archeologico di epoca nuragica, intanto, si può ammirare dall’alto la cavità crollata entro cui si trova, percorrendo appena 5 minuti di salita. Da qui si prosegue in cresta, lungo un sentiero super panoramico che passa attraverso una suggestiva spaccatura (fessura di Tiscali), risale e poi prosegue… in un ambiente a dir poco magico, attraversando portali in legno di ginepro che delimitavano le aree di pascolo dei cuili (ovili).
Il sentiero qui necessita di un minimo di attenzione agli ometti ed ai segni rossi, a volte evidenti a volte meno: è un continuo sali scendi su sedime prevalentemente roccioso, a tratti faticoso. Si arriva ad un certo punto in prossimità del Cuile Eranu, a circa a circa 510 m di quota: lo troverete curiosando sulla sinistra del sentiero, non evidentissimo. Eranu, ci hanno spiegato, in sardo significa primavera. Questo era l’ovile presso il quale i pastori salivano nella stagione primaverile, quando il clima era più mite e non c’era necessità di ripararsi dai venti e dalle intemperie (gli ovili autunnali e invernali si trovano più sotto, sono in disuso e non abbiamo avuto modo di vederli).
Il Cuile Eranu oggi è una sorta di bivacco montano: è perfettamente mantenuto, spazioso grazie al basamento in pietra tipico del dorgalese, può offrire un comodo riparo. A pochi metri da qui una spianata di roccia calcarea profondamente scavata e levigata, raccoglie e conserva l’acqua piovana: sotto grossi sassi che coprono le buche più promettenti si trovano minime riserve d’acqua che bisogna saper trovare.
Abbiamo avuto la fortuna di chiacchierare con un gentilissimo ragazzo del posto che si trovava presso l’ovile, innamorato della sua terra, grazie al quale abbiamo potuto vedere cose che altrimenti non avremmo nè notato nè compreso: la bellezza di fare cose a caso 😉
Proseguendo c’è ancora da macinare parecchia strada prima che il sentiero ridiscenda attraverso la ripida Scala Cucuttos, limitrofa all’omonimo cuile, nella valletta che riporta alla Scala ‘e Surtana. Da qui come all’andata.
Giudizio
Come dichiarato all’inizio questo giro non è stato il frutto di una programmazione ma del caso: abbiamo rinunciato a Paradise per mancanza di cazzimma e a Tiscali per mancanza di dinero 😀 😀 😀 ma abbiamo guadagnato un super trekking, un bellissimo cuile e molta soddisfazione!
Nonostante nella prima parte – dalla Scala ‘e Surtana a Tiscali – si possa godere dell’ombra del bosco, la seconda parte di percorso che si svolge in cresta è per il 90% al sole: per questa ragione ci sembra inopportuno affrontare questa gita in piena estate, o in giornate troppo calde. La possibilità di trovare acqua è pari a zero (eccetto per quella che – a volte – si trova nelle buche calcaree… ma è acqua stantia che vi sconsigliamo di bere così com’è).
Il percorso è lungo e un po’ faticoso non tanto per i dislivelli (minimi) quanto per il tipo di terreno, non adatto a persone non abituate a camminare o che hanno difficoltà nell’orientarsi.
La copertura telefonica è assente.
Fatte queste doverose premesse, questo giro è bellissimo e merita assolutamente una giornata: vi troverete in un luogo magico, persi nei colori e nelle asperità del supramonte. Guardatevi le foto e capirete la meraviglia… E, mi raccomando, portatevi i 5 € 😀 😀 😀
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