San Martino: Vie Tutto di traverso e Attraverso il passato

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LECCO (LC), LOC. RANCIO (500 m.s.l.m.) – MONTE SAN MARTINO – Arrampicata – Via Tutto di traverso + variante dello zio, difficoltà VI+, sviluppo 135m, esposizione sud – Via Attraverso il passato, difficoltà VI max, sviluppo 95m, esposizione est

Sembra uno scioglilingua, quel che è certo è che in entrambe le Vie… si traversa, dove più, dove meno!

Ultimamente abbiamo riscoperto questa zona ottima per arrampicare nelle stagioni fredde, per noi vicina a casa, dove Ivo Ferrari (grazie!) nel 2017 ha chiodato nuove vie e sistemato quelle datate; tutte vie brevi, che si possono abbinare alla limitrofa falesia delle Placchette, e soprattutto con roccia ancor più che gradevole.

In passato eravamo stati sul vicino Antimedale, affrontando le storiche vie Chiappa, Altra Chiappa e Istruttori, tutte molto belle ma sicuramente con una roccia un po’ più consumata ad oggi.

Il San Martino è la “montagna di Lecco”: con il Medale, l’Antimedale e il Resegone una sorta di all-in per chi vive vicino a questa città e ama arrampicare. Non c’è da stupirsi se anche Lucia, nei Promessi Sposi, in fuga dalla sua terra, saluti così malinconicamente le sue montagne 🙂

La Via Attraverso il passato è nata nel 2017, ed ha un carattere “montagnoso” come anche Tutto di Traverso, che invece in quell’anno è stata risistemata dopo essere stata aperta nel 1986.
Di quest’ultima abbiamo percorso la Variante dello Zio, che ci ha regalato un tiro in più!

Avvicinamento

Da Lecco si seguono le indicazioni per la Valsassina (la strada vecchia, non le gallerie) raggiungendo la località Rancio e imboccando via Quarto dove c’è un primo slargo ove è possibile parcheggiare (ma attenzione che così la si allunga di un bel po’). Altrimenti dallo slargo si sale molto ripidamente con l’auto sulla strada di destra (presente sbarra quasi sempre aperta) fino a raggiungere, tenendo sempre la destra, una seconda sbarra oltre la quale non si può proseguire.

Si parcheggia o prima della sbarra o presso il sottostante tornante, prestando sempre attenzione a non interdire eventuali accessi.

A piedi si prosegue oltre la sbarra fino ad un pannello illustrativo, e si seguono poi le indicazioni per il San Martino (sinistra).

Si costeggia la rete paramassi ignorando le varie biforcazioni a destra e a sinistra fino a raggiungere una madonnina oltre la quale il sentiero risale più ripidamente con gradoni di roccia scivolosissima 😀 fino a sotto la falesia delle Placchette, un attimo prima della quale si imbocca il sentiero della Vergella (ometto, bolli gialli, poi cartello dopo un centinaio di metri). Si costeggiano le pareti del settore sinistro della falesia per pochi minuti, dopodiché:


–> per Attraverso il passato, si rimane su una traccia alta fino a raggiungere uno sperone roccioso con sasso decorato (non più molto visibile) e cordone alla base;

–> per Tutto di Traverso, si segue la traccia bassa nel bosco, che poi arriva ad una piccola radura e ad un altro sperone dove è subito visibile il sasso decorato di Marcellino pane e vino; due metri più a sinistra attacca Tutto di traverso, in un diedro poco marcato e un po’ terroso: purtroppo il sasso decorato qui non c’è più, ma guardando in alto si vede il primo spit

Descrizione dei tiri

Attraverso il passato

  1. L1 – III / IV (30m) – Dalla base, salire l’avancorpo su placca appoggiata a buchi quindi a sinistra su bella placca più verticale al termine della quale si trova la sosta.
  2. L2 – IV+ / V- (30m) – Alzarsi in diagonale destra, quindi iniziare a traversare stando inizialmente alti per trovare buone mani, quindi abbassarsi fino ad un terrazzino. Qui attaccare uno stretto diedro uscendo alla sua destra, quindi ancora in traverso qualche metro e infine in verticale fino alla sosta.
  3. L3 – III / VI / IV (35m) – Traversare verso destra alzandosi di alcuni metri e puntando all’insenatura tra le rocce. Alzarsi bene stando un po’ a sinistra, quindi allargarsi a destra in placca sfruttando la fessura con passo un po’ atletico, quindi per placca delicata uscire dalle difficoltà. Proseguire su placca abbattuta e rocce rotte fino al grande masso nel bosco con cordone. Conviene però fare sosta sull’albero dietro al masso per ragioni di comodità (il cordone è molto basso).

Accanto alla sosta finale troverete una scatolina con il libro di vetta.

Tutto di traverso + variante dello zio

  1. L1 – III / IV (20m) – Salire per roccette in diagonale sinistra puntando ad un diedro con ampia fessura che si rimonta verticalmente (dalla fessura esce un getto di aria calda!). Piegare poi a sinistra in direzione dello spigolo, superare quindi una placca verticale e sostare subito dopo.
  2. L2 – II / III (15m) – Dalla sosta abbassarsi leggermente alla propria sinistra ed iniziare a traversare su terra e detriti (per fortuna è protetto) per una decina di metri.
    Ignorare una vecchia sosta e salire verticalmente per roccette aggirando a destra una roccia fino alla sosta ufficiale, un po’ scomoda, alla base di una placca.
  3. L3 – V / VI+ (o A0) / V+ (30m) – Salire la bella placca, allungare l’ultima protezione e iniziare a traversare verso sinistra sotto al tetto con passi delicati ma ben protetti (grazie Ivo!). Ignorare gli spit che salgono in verticale sopra al tetto (via San Martino Plaisir) e affrontare invece il passo chiave abbassandosi di circa un metro in massima esposizione dove si trovano dei piedi decenti, ma con mani delicate (stando a monte mani migliori, ma più difficile). Eventualmente ci sono dei cordini per azzerare il movimento.
    Al termine del traverso, salire in verticale per qualche metro ed uscire poi a sinistra su una cengia al termine della quale si sosta alla base di una placca.
  4. L4 – V / V+ / VI (30m) – Salire la placca con facile arrampicata, spostarsi poi a sinistra (gli spit che vedete a destra sono della variante “ho visto Nina volare”) verso un diedro / fessura verticale che si rimonta con passi un po’ atletici e piedi delicati (chiodo alto) raggiungendo delle lame (possibile integrare con friend).
    Salire sopra alle lame fino ad un terrazzino (spit). Qui è possibile affrontare la fessura diagonale accanto allo spit (faticoso, mani un po’ unte) o spostarsi 2 metri a sinistra e con passi leggermente più facili risalire in verticale fino alla sosta.
  5. L5 – VI+, variante dello zio (30m) – Si traversa a sinistra per alcuni metri, quindi passo tecnico che immette su placca verticale. Raggiungere una fessura che si segue in diagonale sinistra, poi di nuovo in verticale sempre con arrampicata di movimento in massima esposizione uscendo infine su un piccolo pulpito dove si sosta.
  6. L6 – IV+, variante dello zio (10m) – Ancora a sinistra della sosta, rimontare una placchetta e piegare infine in leggera destra uscendo poi in direzione di un albero sul quale si può allestire la sosta finale.

Per chi invece volesse salire la via originale, alla sosta di L4, proseguire in verticale. Con un singolo tiro di VI si esce dalla via (anche qui, sosta su pianta).

Discesa

–> Attraverso il passato: faccia a monte, si segue una labile traccia a sinistra, superando qualche roccetta e immettendosi poi su un sentiero più evidente che dopo poco porta ad una piccola radura con vista panoramica sul lago, dove c’è l’arrivo di Tutto di Traverso (visibile uno spit su una roccia accanto ad alcuni alberi); da qui come per Tutto di Traverso

–> Tutto di traverso: seguire il sentiero in discesa seguendo i bolli gialli: si arriva ad un tratto verticale attrezzato con catene dopo il quale si atterra di fianco all’attacco di Attraverso il passato.

Da qui come per l’andata.

Giudizio

Belle entrambe! Tutto di traverso ha maggiore continuità ed è a nostro parere ben più impegnativa nell’insieme rispetto a Attraverso il passato, non tanto per il numero dei tiri, quanto per le difficoltà, che nella seconda si limitano ad un singolo passo.

La roccia è un calcare ruvido, generoso, davvero godibile, anche se bisogna comunque prestare attenzione a qualche masso instabile, in alcuni casi pericoloso (in particolar modo su Tutto di traverso).

Le protezioni risultano per entrambe le vie sufficienti ad una progressione sicura, fermo restando che i cordoni – presenti soprattutto su Attraverso il passato – vanno sempre verificati, tranne che sul 4° tiro di Tutto di traverso, dove sono ehm… un tantino lunghe!😅

Non sappiamo il perché di questa scelta, visto che il tiro non è affatto banale, ma vi consigliamo di portarvi friend e dadi per poter integrare, cosa che si può assolutamente fare su ambedue le vie e su tutti i tiri (ma qui risulta necessario, almeno lo è stato per noi!)

Entrambe le vie hanno un sapore di montagna, soprattutto in alcuni passaggi: l’esposizione di Tutto di traverso non è paragonabile a quella dell’altra via però! Ne guadagna il panorama: in Tutto di traverso si arrampica sospesi sulla città e sul lago, davvero notevole.

Se non siete certi delle difficoltà vi consigliamo di scalare prima su Attraverso il passato: se la riteneste too much, sconsigliamo di cimentarvi su Tutto di traverso, altrimenti… godetevela perchè davvero merita!

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

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