Un argomento che ci sta molto molto a cuore: in montagna e nei nostri mari si trovano una quantità allarmante di rifiuti, abbandonati per distrazione, per incuria o per strafottenza non dalle industrie o dalle multinazionali del petrolio (anche da loro, ma non è quello di cui vi stiamo raccontando), bensì da noi, escursionisti e fruitori di questi luoghi.
Se ci andiamo significa che ci piacciono, giusto? Il manto di foglie secche nel bosco, il luccichio della neve sui ghiacciai, le distese erbose dei pascoli ecc ecc…: dunque, perché non fare maggiore attenzione a quello che ci lasciamo dietro? Non solo nel senso di non abbandonare noi per primi sacchetti, bottiglie, carte di barrette, mozziconi di sigaretta, cicche, e via discorrendo, ma anche raccogliendo ove possibile (e quasi sempre è possibile) i rifiuti lasciati dagli altri prima di noi. Renderemmo un bel servizio a madre natura e a noi stessi: basta poco, chi scrive torna dalle escursioni con le tasche piene di rifiuti altrui, avvistati e raccattati sui sentieri, senza andarli troppo a cercare. Esistono anche iniziative per la pulizia delle montagne e dei sentieri, sia di stampo privato e volontario sia organizzate dai gruppi CAI, il fatto è che non dovrebbe essercene il bisogno.
Dato che raramente si vedono alpinisti lordare le montagne anche solo con un mozzicone di sigaretta -si anche gli alpinisti fumano- o resti alimentari l’appello va maggiormente ai fruitori occasionali della media montagna, alle famiglie in gita: il suddetto mozzicone impiega la bellezza di 1-5 anni per essere smaltito (i dati sono variabili, comunque si tratta di tanto tanto tempo), per non parlare di plastica, pile e lattine, senza contare che tutto questo può essere erroneamente ingerito dagli animali che in questi luoghi, di diritto,vivono. E’ un po’ come se andassimo a casa di un amico e scaricassimo la nostra immondizia nel suo soggiorno!
Se pure per molti assidui frequentatori il rispetto per l’ambiente, montano e non, è cosa radicata e portare i rifiuti a valle quasi un’ovvietà, è auspicabile un passo in più nella sensibilizzazione altrui e nell’esempio che si da ponendo rimedio agli errori degli altri.
Sul sito www.isprambiente.gov.it sono riportati in formato .pdf dei quaderni di educazione e formazione da cui si riprende questa tabella, relativa ai tempi di smaltimento dei rifiuti più comuni (per la serie, sapevatelo):
A seguire una rapida quanto non esausiva carrellata dei rifiuti trovati (e portati a valle) dai sottoscritti lungo i sentieri
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.
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