Pizzo Mellasc da Laveggiolo – Scialpinismo

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Il Mellasc è una cima poco pronunciata che delimita la Val Vedrano sul suo lato sud.
Nonostante non appaia come una montagna particolarmente prominente, la scialpinistica che risale lungo la sua parete nord è una specie di Shangri-La per gli amanti della neve farinosa, grazie al fatto che questa valle è una specie di ghiacciaia naturale a causa della sua esposizione (tant’è che è molto famosa per le sue cascate di ghiaccio, come ad esempio la facile linea Lamento Diagonale che abbiamo percorso tempo fa).

Viste le nevicate dei giorni scorsi ci è sembrato il posto perfetto per trovare una bella polvere (nonostante siamo già oltre metà aprile) e così in effetti è stato!
Siamo rimasti impressionati dalla qualità della neve e dai pendii sempre su pendenze perfette che regalano una sciata davvero divertente e meritevole di infinite ripellate.

Attenzione però che i ripidi pendii lungo i quali si risale svalangano spesso e volentieri quindi è da fare solo quando la neve è già assestata e in condizioni di rischio minime (oggi ad esempio era dato rischio 2).

La cima volendo è accessibile anche con le ciaspole, ma solo con condizioni di neve farinosa. Con neve dura la sconsigliamo decisamente a meno di portarsi dietro anche una picca e i ramponi.

Avvicinamento

Da Gerola Alta prendere la deviazione sulla destra con le indicazioni per Castello e Laveggiolo che nel giro di alcuni tornanti su strada stretta conduce all’ingresso della Val Vedrano.
In inverno sarà probabilmente necessario lasciare la macchina a Castello mentre in primavera è spesso possibile raggiungere l’ampio parcheggio prima del piccolo abitato di Laveggiolo a partire dal quale si addentrano i vari sentieri della valle, risparmiando così circa 100mt di dislivello.

Descrizione dell’itinerario

Dal parcheggio seguire la strada che si inoltra nella valle per circa 1,5 km fino ad un ponticello sul fiume che va attraversato.
Noi abbiamo dovuto spallare gli sci per circa 10 minuti in quanto il primo tratto di strada è sempre al sole e la neve si ritira presto.

Seguire poi la destra orografica del torrente proseguendo in falsopiano fino a poco prima dell’evidente salto roccioso con le cascate di ghiaccio che va aggirato alla sua sinistra attraverso un evidente ripido pendio (attenzione a possibili slavine) per circa 100-150 mt di dislivello fino ad un breve traverso esposto verso destra, che a seconda delle condizioni della neve può anche presentare delle difficoltà.

Giunti circa a 1.900mt di quota il proseguo della Val Vedrano è ben visibile di fronte, ma noi pieghiamo nuovamente a sinistra risalendo un muretto un po’ meno ripido del primo ma più lungo, a cui segue un altro breve traverso a destra e l’ennesimo muretto.

A questo punto noi siamo stati raggiunti dal sole: per fortuna la neve ha tenuto alla grande grazie alle temperature mediamente rigide di questa primavera.

Si traversa ancora, stavolta un po’ più a lungo, fino ad aggirare a destra e poi rimontare un panettoncino nevoso che conduce alla base dell’ultimo lungo muro della gita, quello che a noi regalerà le maggiori soddisfazioni in discesa grazie all’ottima neve.

Al termine si affronta un ultimo traverso a destra che passa sotto la cima del Mellasc, che si raggiunge poi in pochi minuti alzandosi verso la sua cresta Nord-Ovest.

Vista dalla vetta del Mellasc e qualche estratto di discesa. Finale col….botto ;P

Discesa

Come per l’itinerario di salita fino al ponte sul fiume a quota 1.600 circa.

Poi se le condizioni della neve a bassa quota lo permettono, vi consigliamo di non attraversare il torrente, bensì di proseguire dritti su sentiero in piano passando accanto ad una casa fino a raggiungere un punto in cui il sentiero devia verso destra e sul lato sinistro è possibile scorgere un bellissimo pendio con rado bosco che a noi ha regalato neve farinosa di livello super! Forse addirittura meglio di quella in cima!!

Sono circa 100 metri ma vale la pena piuttosto che rifare la strada in piano.

Giunti alla base del muro boschivo, a sinistra troverete un ponticello sul torrente e grazie ad un sentiero a mezzacosta che passa accanto ad alcune baite si torna in breve fino al parcheggio di Laveggiolo.

Giudizio

Gita davvero goduriosa se affrontata a seguito di recenti nevicate!
I pendii sono sempre di almeno 30° e regalano una sciata divertente e di continuità intervallata solo da brevi traversi.
Inoltre la vetta regala una vista eccezionale sul versante nord del Pizzo dei Tre Signori e del Pizzo Trona che sono ad un tiro di schioppo, oltre che un 360° da brividi in giornate di cielo terso!

Decisamente consigliata ma attenzione ai bollettini valanghe perché va affrontata solo con neve già assestata da qualche giorno.

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

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