San Bernardino Moesa (CH) (1.630 mt) – Pizzo de Mucia (2.957 mt) – dislivello compl. 1300mt – Scialpinismo – difficoltà BS – Esposizione Nord-Est
Avevamo già tentato questa gita, ma ai tempi non ci avevamo imbroccato per niente (vedere qui), pur portando a casa una sciata di grande soddisfazione.
Stavolta siamo saliti sul VERO Piz de Mucia e grazie anche alla bella polvere caduta in settimana, ci siamo goduti una discesa di assoluto livello, in particolar modo nel lungo pendio finale che regala pendenze perfette da affrontare a cannone……e se ne avete, da ripellare più volte!!
Con neve recente, non si tratta di una scialpinistica completamente sicura: Il pendio finale è abbastanza ripido e in alcuni punti nel nostro caso presentava accumuli piuttosto delicati, tant’è che in salita ci siamo tenuti alla dovuta distanza tra di noi e in discesa abbiamo preferito scendere cadenzati e veloci, con poche curve e tanta velocità.
Più sotto invece ci sono un paio di pianotti (non si racchetta mai tranne un minimo sulla strada in fondo) e nel nostro caso è stato necessario uno slalom tra mughi affioranti e altri arbusti nei pendii in basso, anche perché abbiamo preso una strada di discesa non proprio da manuale….ma comunque divertente 😉
Avvicinamento
Si arriva al San Bernardino con l’autostrada Milano-Como e giunti al confine, accertarsi di avere il bollino autostradale svizzero (nel caso è acquistabile all’ultimo autogrill prima della dogana).
Per chi non viene spesso in Svizzera, occhio ai limiti di velocità. Seguiteli scrupolosamente perché ci sono i velox e la multa vi arriva a casa. Sicuro come la morte e le tasse.
Uscire a San Bernardino (subito prima del lungo tunnel che conduce sul versante opposto) e puntate al camping che si trova a poche centinaia di metri dall’uscita e che rappresenta il punto di partenza della gita. Troverete la sbarra chiusa e la strada (molto probabilmente) innevata.
Descrizione della salita
Superata la stanga, si segue la strada per qualche centinaio di metri in piano fino ad un bivio. Prendere a sinistra e raggiungere il pendio della montagna di fronte che va risalita con vari zig zag, sempre più ripidi fino ad un primo pianotto, dal quale si taglia a sinistra in traverso e si raggiunge l’Alpe Vignone a 2100mt, punto di “riposo” durante il quale bisogna raggiungere la base della cima che ora è perfettamente visibile di fronte a noi e che sembra una meringa.
Giunti alla base della montagna, seguire in direzione destra verso un colletto ben visibile con pendenze sempre più marcate. Una volta raggiunto, seguire la cresta spostandosi leggermente a sinistra e puntando in direzione delle rocce di vetta, quasi sempre affioranti ed evidenti.
50 metri sotto la vetta noi e tutti gli altri scialpinisti ci siamo fermati dietro ad un masso gigante per mollare gli sci e sistemare l’attrezzatura. Verso la vetta tirava un vento bestia e le rocce erano scoperte. Meglio procedere a piedi con picca e ramponi (o con bastoncini e senza ramponi…..valutate le condizioni sul momento).
Selfie di vetta (purtroppo senza il nostro socio che saliva in ciaspole e che è stato svantaggiato…..ma che è arrivato anche lui con i tempi necessari) e poi ritorno dove avevamo mollato la roba pronti per la discesa finale
Discesa
Dalle rocce pre-vetta, noi siamo scesi dritti per una cinquantina di metri, poi a destra e giù a cannone per pendii sempre più belli fino alla piana dell’alpe Vignone.
In alternativa, si può attraversare subito verso sinistra e scendere su pendii un pochino più morbidi ma più continui fino al colletto e poi a destra tornando comunque all’alpe Vignone.
Valutate voi.
Dopo il pianoro dell’alpe, cercate di stare il più possibile a sinistra e di ricollegarvi con la strada dell’andata, altrimenti potreste trovarvi fuori strada e potreste arrivare in paese.
Noi abbiamo trovato neve polverosa e spettacolare nel pendio in alto e neve papposa e pesante nel pendio finale. D’altra parte, con sto caldo, di più non si poteva chiedere. Anzi….discesa super!
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.
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