Baunei (NU) – Parcheggio Cala Sisine 42 m – Guglia dei Miracoli 280 m – Arrampicata – Via sportiva multipitch – Difficoltà 6a (5c obbl.) – Sviluppo 80 m – Esposizione N-NE – Avvicinamento 4,5 km circa
Il nome di questa via è un ovvio e divertente riferimento alla famosissima “Sinfonia dei mulini a vento”, via storica aperta da Gogna e Manolo sull’aguglia di Goloritzé negli anni ’80 e una sorta di simbolo dell’arrampicata in Sardegna.
Qui invece ci troviamo nell’entroterra, nella vallata del Bacu Arala, a circa 4 km da Cala Sisine (altra splendida caletta non molto distante da Goloritzé) dove sorge questo pilastro un po’ più piccolo dell’Aguglia, ma altrettanto affascinante e isolato.
Il nome Guglia dei Miracoli deriva dalla presenza a poca distanza della grotta de su Miracolu, che purtroppo non abbiamo potuto visitare in quanto attualmente chiusa tramite un’inferriata 🙁
La via si compone di soli tre tiri, interamente attrezzata a spit, ed è stata aperta da Giorgio Caddeo e Maurizio Oviglia nell’aprile 2013, quindi la nostra salita cade più o meno a distanza di 10 anni esatti dalla sua apertura.
Si tratta di una via ancora poco frequentata e conosciuta, ma che vale sicuramente la pena di ripetere soprattutto se come noi non avete ancora il grado necessario per affrontare le più impegnative salite dell’aguglia di Goloritzé 😛 😀
Il vantaggio tra l’altro è che qui non c’è nessuno, se non qualche cinghiale che vaga per il bosco!
Avvicinamento
Da Baunei, prendere la strada in centro al paese che conduce verso Goloritzé, Olobissi e Cala Sisine.
Dopo un primo tratto ben asfaltato, la strada diventa sterrata ed è necessario avere una macchina alta o meglio ancora un 4×4 perché si affrontano tratti un po’ dissestati, spesso ripidi e stretti.
Per raggiungere il parcheggio in località Planu ‘e murta sono in totale 17 km da Baunei, dei quali la maggior parte su sterrato.
Considerate quindi 1 ora circa di viaggio (che è un’esperienza di per se stesso!), a seconda del mezzo che avete a disposizione.
Dal parcheggio, continuare a piedi sulla strada per Cala Sisine, superare una stanga e proseguire per circa 2 km fino a quando la strada gira a destra in prossimità di un pozzo e di un attraversamento del torrente in secca.
Poco prima di questo punto, in corrispondenza della curva della strada, imboccare un sentiero omettato che si infila nel bosco in direzione ovest.
Il sentiero segue più o meno fedelmente il corso del torrente in secca Bacu Arala e dopo circa 2 km si raggiunge una radura sassosa che rappresenta il punto di incontro tra il Bacu Arala e il Bacu su Serbi, altro torrente secco sulla destra.
Imboccare quest’ultimo (non proseguire dritti anche se è presente una traccia!), sempre seguendo gli ometti, fino ad incontrare sulla sinistra una sorta di scalinata da cui è possibile raggiungere la grotta de su Miraculu.
Proseguire invece dritto con un ultimo tratto in salita fino a scorgere in lontananza in mezzo al bosco l’isolato pilastro, alto circa 80 metri. Effetto sorpresa assicurato!
L’attacco della via si trova sul lato destro della parete nord (quella che raggiungerete col sentiero), in corrispondenza dello spigolo.
Descrizione della via
- 6a (25m) – Si parte a destra dello spigolo con piccole gocce ricoperte da un sottile strato di polvere calcarea.
Spostarsi quindi sullo spigolo e salire verticalmente fino alla base di una placca nera leggermente aggettante che va risalita direttamente.
Quindi in leggera sinistra fino ad uno spit dal quale parte un traverso con passo esposto e non protetto direttamente.
Sosta in una grottina con 2 spit collegati da cordone; - 5c (25m) – Traversare in orizzontale a sinistra con passi ben protetti fino ad un alberello dove è possibile proteggersi con cordino.
Salire quindi in verticale fino ad uno spit e quindi traversare oltre lo spigolo su roccia più delicata (tastare bene) fino alla base di una lama verticale.
Noi siamo usciti a sinistra della stessa su terreno più appoggiato ma con rocce rotte e pericolose su cui bisogna prestare la massima attenzione a ciò che si prende e si calpesta.
Salire ancora qualche metro, poi a destra alla base di un albero sul quale si trova la sosta. - 5c (25m) – Salire nel diedro a destra della sosta con rocce inizialmente un po’ rotte e delicate.
Quindi spostarsi verso lo spigolo di sinistra con parete leggermente aggettante ma con ottime mani e piedi (tastare bene prima di tirare) e bellissima arrampicata.
Ancora in verticale, poi a sinistra e ultimo muretto più verticale con migliori appigli sul lato destro fino alla sosta finale (appesa).
Spazio per 2-3 persone in vetta.
Discesa
Dalla cima, calarsi per circa 25 metri fino all’albero della seconda sosta.
Quindi con una calata di circa 50 metri nel vuoto fino a terra.
Giudizio
Via molto bella anche se breve: il suo fascino è decisamente il luogo isolatissimo, un mare verde delimitato da gigantesche pareti calcaree, incuneato nel supramonte baunese. Non c’è connessione telefonica, non c’è anima viva (tenetelo presente perchè chiedere e ricevere aiuto potrebbe essere un problema!), solo il vento e il richiamo degli uccelli … e i cinghiali, of course.
La roccia è mediamente ottima, con qualche tratto sfasciumoso sulla seconda lunghezza, un bel calcare a gocce e lame con protezioni sicure e ravvicinate (circa 2 metri in media, qualche volta un po’ di più).
Soste attrezzate a spit (portare cordini per collegarle e per allungare le protezioni sul traverso).
Inutili friend e dadi.
Al ritorno, nonostante la ravanata, non potete non fare una capatina fino a Cala Sisine (10 minuti scarsi dal pozzo, proseguendo lungo il sentiero): anche questa volta noi abbiamo avuto la fortuna di non trovarci nessuno e ci siamo goduti una meritata siesta al tramonto.
PS: nelle vie lunghe messe tra i “to do” di quest’inverno, durante la nostra settimana a Baunei , questa non c’era… è stata invece una bella scoperta!
Rimandiamo ai relativi articoli per Signorina Fantasia, Direzione Nulla/Gocciaman e Tre per Tre … e niente, bisognerà tornare una terza volta 😉
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