Spiazzi di Caprino Veronese (VR), Castel Presina 620 m s.l.m. – Via Evitando el Frio – Monte Cimo – Brentino – Via sportiva – Difficoltà 6a+ (6a obbl.) – Sviluppo 170 m – Esposizione Sud-Est
Personalmente erano anni che sognavo di venire a scalare qui a Brentino ma sapevo che i gradi erano troppo elevati anche solo per pensarci.
Di recente però, eravamo un po’ migliorati e cominciavano a fioccare un po’ di vie sul sesto grado portate a casa con successo, cosa che ci ha fatto credere di essere pronti per venire qui…o quantomeno per provarci!
Beh insomma…diciamo che è stato un mezzo errore di valutazione, ma per fortuna con il fantastico risultato che la via alla fine l’abbiamo portata a termine, anche se smadonnando non poco! 😅
Evitando el Frio è forse la via più facile di questa parete, eppure di facile a nostro avviso non ha veramente nulla, se non una chiodatura davvero ottima che consente di provare i passi senza troppi pensieri negativi.
La roccia è un calcare eccezionale, piuttosto generoso, ma la parete è SEMPRE verticale o strapiombante e le soste sono tutte appese, cosa che a me (Gabriele) crea un’ansia pazzesca e una sensazione di scomodità che è devastante per la testa.
Già alla prima sosta avevamo la mezza idea di calarci e di tornare sui nostri passi, poi invece è scattato qualcosa nella testa e ci abbiamo provato, portando a casa una via decisamente fisica, cosa che è tutt’altro che il nostro tao (ahinoi… non siamo gente che si allena in palestra 😀 ).
Oltre a questa soddisfazione, abbiamo avuto il piacere di andare a scalare il giorno prima alla storica falesia del Sengio Rosso (bella roccia ma chiodatura decisamente meno plaisir!!) e infine di visitare il santuario di Madonna della Corona, molto particolare, incastonato nella roccia.
L’ospitalità di cui abbiamo goduto è stata ottima, sia al B&B Happy Guest sia al ristorante Al Platano che ci hanno regalato rispettivamente una nanna con location da urlo e una cena e un aperitivo notevolissimi.
Avvicinamento
Da Affi si seguono le indicazioni per Caprino Veronese e poi per Spiazzi.
Lungo la salita per quest’ultimo paese, poco prima di un tornante si gira a destra in una stradina con indicazioni per Ca’ Scala, Broieschi, Porcino e si scende su quest’ultima per circa 1 km fino a uno slargo sulla sinistra dove ci stanno circa 3 macchine.
Da qui si torna indietro a piedi per una ventina di metri e si prende una traccia di sentiero sulla destra che prima si alza leggermente per poi iniziare a scendere ripidamente in un bosco.
Ad eventuali bivi tenete sempre la destra fino ad arrivare ad un cartello che indica Castel Presina.
Seguitelo e continuate a scendere fino a raggiungere un punto panoramico dove potrete vedere sotto di voi la valle dell’Adige e di fronte inizierete a traguardare l’impressionante parete rossa dove si trovano le vie.
Raggiunta la parete, proseguite per circa 200 metri girando dietro uno spigolo con sentiero in leggera salita, poi dall’angolo continuate in orizzontale per circa 50 metri.
L’attacco della via è in corrispondenza dell’unico punto all’ombra sul sentiero, regalata da qualche alberello.
L’indicazione sulla roccia è ormai quasi del tutto svanita, ma alla sua destra troverete la via “la regina del bosco”, mentre alla sua sinistra la via “piove, governo ladro” .
In totale ci vogliono 20-30 minuti dal parcheggio ed è quasi tutta in discesa.
Descrizione della via
Riconoscerete la vostra via perché fatta tutta con piastrine artigianali che ogni tanto non ti regalano – ad occhio – la stessa sicurezza degli spit nuovi fiammanti…ma probabilmente è solo una sensazione😅.
Qualcuna balla un po’, quindi se avete dietro una chiave inglese dategli una stretta.
- 6a (30m) – Dopo qualche passo appoggiato, si attacca subito una parete verticale con prese nette e buoni piedi; mediamente è tutta 5c, con però 2-3 passi di 6a che ne determinano il grado finale. La sosta purtroppo è sospesa in un punto scomodo, come del resto tutte le successive eccetto l’ultima (se proseguite 2m in più potete invece far sosta su clessidra un pelo più comodi. Usate però cordini vostri perché quelli che troverete in parete sono anziani).
- 6a (20m) – Alzarsi in verticale per rocce semplici fino alla base di una placca non banale che va risalita direttamente, poi si piega decisamente a destra (traverso) con mani e piedi via via più generosi (5b) fino alla sosta.
- 6a+ (30m) – Traversare facilmente a destra, poi in verticale fino alla base di uno spettacolare diedro / camino che va risalito per tutta la sua lunghezza con arrampicata molto divertente e non difficile (più o meno 5b).
L’uscita è un po’ più delicata e poi si attacca un pezzo di placca duro e con un tratto leggermente aggettante che ci ha creato non pochi problemi.
Forse piuttosto che salire dritti per dritti conviene sfruttare delle rocce un po’ rotte sulla sinistra che aiutano ad alzare bene i piedi.
Infine in sosta, sempre appesi come gli impiccati. - 5c (20m) – Sopra alla sosta per rocce lavorate e un po’ sporche, poi si attacca una placca verticale stando vicini allo spigolo (forse un passo di 6a al centro) fino alla sosta….appesa.
- 6a+ (25m) – Ancora per roccette fino alla base di una placca gialla sulla sinistra. Occhio a non prendere gli spit della via accanto, seguite le piastrine artigianali.
Risalire la placca a buchi con movimenti atletici e con un passo più lungo sulla bombatura (2,5m invece che 2 per lo spit).
Poi per rocce verticali ma più lavorate fino alla sosta, finalmente su mini terrazzino. - 5a (25m) – In diagonale destra su rocce rotte (attenzione), poi risalire una placca lavorata fino agli alberelli sulla sommità. Sosta da attrezzare su pianta.
Discesa
Dalla sommità seguire il sentierino omettato in salita verso sinistra che in breve conduce alla base di una falesietta.
Proseguire ancora a sinistra, poi iniziare a scendere nel bosco piuttosto ripido fino a raggiungere una valletta.
Attraversarla e continuare su traccia in falso piano per circa 10 minuti ritornando così sulla strada dove avete lasciato la macchina.
Giudizio
Via stupenda, roccia super e chiodatura davvero top!!!
Ora passiamo ai difetti😅….
Non pensate che sia banale o che i gradi siano regalati: va sudato ogni metro e non siamo affatto d’accordo con altre relazioni che danno il 5c come grado obbligatorio.
Fare questa via con il 5c significa non godersela affatto e rischiare anche di non riuscire ad uscire.
Questa via richiede un 6a pieno e una buona fisicità perché non molla mai, nemmeno alle soste che sono tutte appese.
Il 6a+ del penultimo tiro a mio avviso non è azzerabile in nessun modo se non sei alto 2 metri, quindi onestamente consiglieremmo questa via solo se avete almeno un bel 6b, così almeno potete gustarvela considerandola una via plaisir grazie all’ottima chiodatura.
Altrimenti spantegherete, come abbiamo fatto noi.
Oggi eravamo solo noi su tutta la parete di Castel Presina, fatta eccezione per i simpatici Andrea e Paolo (Scuola di alpinismo Leone Pellicioli) che hanno salito la vicina via “instabilità emotive” e che ci hanno tenuto compagnia per tutta la giornata (grazie!).
La parete è sempre al sole e la quota non è molto elevata quindi è una via da inverno o mezze stagioni, estate sicuramente bandita.
Oggi comunque faceva freddo sui tiri finali per un vento non trascurabile che ci ha assillati non poco.
Consigliata a man bassa, ma solo con i giusti prerequisiti!! 😉
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