Loc. Vallesinella (1.513 m s.l.m.) Madonna di Campiglio (TN) – Rifugio Brentei (2.182 m s.l.m.) – Cima del Campanile Alto (2.937 m s.l.m.) – Via Normale – Via lunga di arrampicata – Difficoltà: max III+ AD- Esposizione via: E, NNE, S – Sviluppo via: 340 m – Disliv. compl. compreso avvicinamento: 1.900 m circa – Sviluppo compreso avvicinamento: 20 Km circa
Una cima bellissima, dalla quale si può guardare dall’alto in basso il più famoso e gettonato Campanile Basso!
Bellissima perché offre un terrazzo panoramico su tutte le Dolomiti di Brenta, essendo proprio al centro del gruppo, perché regala un’arrampicata su difficoltà contenute ma comunque non banali (soprattutto nel grande camino), perché raggiungerla è un viaggio di sicura soddisfazione e di grande impegno fisico.
Viaggio che noi abbiamo scelto di affrontare in giornata da Vallesinella lanciando il cuore oltre l’ostacolo (e le gambe da qualche altra parte il giorno dopo!), ma che volendo si può spezzare in due giorni, visto che i rifugi di appoggio non mancano: a seconda del versante da cui arrivate potrete infatti approfittare dell’accoglienza del Rifugio Brentei, del Rifugio Alimonta o del Rifugio Tosa Pedrotti.
Forse uno dei punti più panoramici di tutto il Brenta, abbiamo avuto la fortuna di godercelo in una giornata di cielo terso e di sole, con una visuale libera a 360 gradi che da queste parti è una rarità: questo privilegio l’abbiamo pagato con le temperature, di un freddo anomalo per la stagione, e un vento tesissimo e gelido che ha quasi rischiato di farci desistere. Quasi!
Rispetto alle difficoltà delle vie di arrampicata presenti sul Campanile Basso non c’è paragone, ma come esperienza alpinistica vi regalerà una grande soddisfazione.
Special Guest l’amico Marco, che ogni stagione viene coinvolto in escursioni che diventano via via sempre più una mazzata 😉 . Dopo questa, chissà cosa ci inventeremo il prossimo anno! 😀
Rispetto alla descrizione presente su “Vie normali nelle Dolomiti di Brenta” edito da Idea Montagna nel 2017, la via è stata totalmente richiodata con fittoni resinati e le soste attrezzate con catena ed anello di calata.
Avvicinamento
Dal parcheggio di Vallesinella (possibile e consigliabile prenotare a questo indirizzo) si segue il sentiero che conduce al Rifugio Casinei (1.825 m s.l.m.) e poi si imbocca quello per il Rifugio Brentei (2.182 m s.l.m.), che si raggiunge con comodo sentiero sempre ottimamente segnalato.
Proseguire quindi in direzione della Bocca di Brenta passando sotto il profilo più verticale del Campanile Basso, dove sorgono – tra le altre – la via Fehrmann e la via Graffer, ben visibili entrambe dal sentiero (se si sa dove guardare 😛 ).
Salire la breve ferrata nel mezzo della bocca di Brenta fino ad una gola dove guardando a sinistra si può notare la scala che porta all’attacco originale delle Bocchette Centrali, raggiungibile passando tra massi giganti. In alternativa proseguire sul lato destro, sempre su traccia, fino a traversare a sinistra pochi metri prima della bocca di Brenta fino al nuovo attacco, che offre qualche passaggino esposto e attrezzato con staffe metalliche.
Seguire le Bocchette Centrali fino a raggiungere la Bocchetta del Campanile Basso, poche decine di metri dopo l’attacco della via Normale allo stesso (spesso riconoscibile dal folto numero di alpinisti alla sua base).
Giunti sul versante est, seguire la ferrata che inizia a salire ripidamente fino ad un punto in cui si attraversa uno stretto passaggio tra le rocce e si inizia a scendere tramite una scaletta metallica dalla quale si vede la forcella di attacco.
Raggiungere la sua base, abbandonare il sentiero delle Bocchette e risalire il canale detritico fino alla forcella da cui parte la via Normale al Campanile Alto
(quasi 4h dal parcheggio. Consigliabile dormire al Tosa o al Brentei per spezzare la salita).
Descrizione della via
Guardando la forcella, la via attacca sulla parete di sinistra anche se la sosta, nuova di pacca, la troverete sulla parete di destra (lo scriviamo perché noi all’inizio abbiamo avuto qualche dubbio 😀 ).
- II (20m) – Dalla forcella si segue un’evidente rampa prima verso sinistra, poi verso destra e quindi brevemente fino ad una prima sosta. Concatenabile con il tiro successivo ma le corde pesano.
- II+ (25m) – Si prosegue leggermente a sinistra seguendo dei risalti su placche appoggiate con un passo un po’ più difficile a metà fino a sostare su comodo terrazzo.
- I (25m) – Si sale per circa 3 metri per poi seguire in diagonale destra una cengia evidente che conduce su un terrazzino alla base di un diedro, vicino allo spigolo che dà verso nord. Da qui il vento e il freddo potrebbero iniziare a risultare fastidiosi.
- III (40m) – Si risale per diedro e placche non banali, poi si devia a destra verso lo spigolo per poi rientrare a sinistra fino ad una sosta che si può ignorare (occhio agli attriti delle corde!). Quindi proseguire più o meno dritti per altri 10m circa fino alla sosta successiva alla base del grande camino. La sosta intermedia sopra menzionata è la più esposta al vento e al freddo, ma può essere utile per evitare attriti. Valutate in base al clima.
- III+ (20m) – Si sale nel grande camino fino al primo masso incastrato che può essere rimontato sfruttando gli incastri con i piedi. Per proteggere il passaggio necessario friend grande. Poi per terreno più semplice fino alla sosta.
- III+ (25m) – Salire sulla parete di sinistra evitando il camino e seguire delle placche appoggiate fino ad un punto in cui si può scegliere se rientrare in camino a destra o stare a sinistra, più facile, dove ci sono delle rampe. A destra invece c’è una placca appoggiata proteggibile a friend tramite fessura.
Sosta su altro terrazzino, sempre nel camino. - II+ (25m) – Entrare nuovamente nel camino ma evitare il sasso incastrato tramite la placca di sinistra, ben ammanigliata, fino ad uscire nuovamente al sole su ampio terrazzo detritico.
- I+ (50m) – Salire seguendo una sorta di sentierino per poi iniziare a traversare a sinistra (allungare bene la protezione!!!) per facili roccette un po’ rotte proprio sotto la forcella che divide la cima sud dalla cima nord del Campanile Alto.
Traversare quindi verso sinistra il più possibile e inventarsi una sosta su friend o spuntone. Non bisogna girare oltre lo spigolo, nonostante la cengia prosegua e siano presenti svariati ometti: l’opposta parete gialla, infatti, presenta difficoltà ben maggiori (e ve ne accorgerete anche solo guardandola!) - II+ (40m) – Da qui non ci sono più indicazioni di via, o forse non le abbiamo trovate.
Noi siamo saliti in un ampio canale che parte dalla sommità di una rampa detritica, poco prima di uscire sul versante sud, con vista sul Campanile Basso.
Questo tiro non offre protezioni ed è su rocce rotte, ma è indicato da ometti (visibili dopo essere saliti qualche metro).
Sosta attrezzata al suo termine, 1m sotto la cima.
Discesa
Con una serie di calate per la stessa via di salita, sfruttando le soste attrezzate e dotate di anello: con le doppie meglio abbondare, senza andare oltre i 30 m: il rischio incaglio è elevato, ma soprattutto le corde tirano giù quintalate di detriti (per questo, prima di tirarle, meglio avere l’accortezza di mettersi in punti protetti).
Giudizio
Fatta in giornata richiede allenamento adeguato e velocità/dimestichezza sui vari tipi di terreno che si incontrano. Opportuno partire presto per non trovare traffico sulla Ferrata delle Bocchette Centrali, traffico che potrebbe comportare una inutile perdita di tempo.
L’arrampicata è semplice, ma non regalata soprattutto all’interno del grande camino: grazie all’ottimo lavoro di richiodatura e attrezzatura delle soste la via risulta ben protetta ed è quasi impossibile perdersi in parete (l’unico punto dubbio è l’ultimo tiro, che abbiamo descritto sopra). Certo, si perde un po’ il fascino della “via classica”, ma vista la lunghezza di tutto il percorso… noi abbiamo apprezzato!!!
E’ da considerarsi un’esperienza alpinistica a 360°, su una delle cime simbolo delle Dolomiti di Brenta: meno ambita del fratello minore ma più blasonato Campanile Basso, è dunque anche meno frequentata; oltre la Normale qui descritta esistono anche vie di arrampicata più impegnative, ma sarà per la prossima volta 😀
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.
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