Weekend autunnali: inizia a fare fresco, le giornate sono brevi e… umide! Certo la falesia sarebbe la soluzione più logica, ma a noi piace sperimentare, conoscere posti nuovi e soprattutto conoscerli stando il più possibile in natura.
Ecco perchè abbiamo scelto di tornare in Val Bodengo, che in una precedente gita, QUESTA, ci era sembrata molto bella e promettente anche dal punto di vista arrampicatorio 😉
Obiettivo le Placche del Boggia, moooolto suggestive come vedrete dalle foto, una colata di granito a picco sul sottostante torrente che scorre svariate decine di metri sotto la strada della Val Bodengo.
L’accesso avviene dall’abitato di Gordona, in Val Chiavenna, dove al bar del paese bisogna acquistare il pass (6,00 €) che consente l’accesso alla carrabile della sopramenzionata valle: dopo qualche tornante è possibile parcheggiare in località Donadivo, presso il ristoro Dunadiv, oppure proseguire e lasciare l’auto poco oltre, nei pressi di un’edicola votiva con accanto la segnaletica dei sentieri che da qui ridiscendono verso Gordona.
In un caso o nell’altro bisogna poi camminare qualche minuto lungo la strada e raggiungere un punto dove corre incisa nella roccia, nei pressi di una curva dove la macchia di castagni che scende ripida nella valle si apre in corrispondenza delle placche; la strada è protetta da un guard rail metallico, appena sotto il quale, dopo tre o quattro metri è fissato un anello di calata.
Tutte queste vie prevedono diverse calate dall’alto fino al letto del torrente: purtroppo noi dovremo fermarci dopo i primi 50 metri perchè le placche sottostanti sembravano tutto fuorchè asciutte (nonostante il giorno prima non avesse piovuto, ma c’è molta vegetazione… tenetene conto!). Scelta azzeccata la nostra, visto che, anche laddove la roccia sembrava in condizione, un sottile strato di umidità la rendeva scivolosa e viscida… non proprio l’ideale per l’arrampicata in aderenza!!
Abbiamo fatto (forse) l’ultimo tiro di Sandro’s grappa o di Underground (dato 4c o 5b, ma l’umidità e lo slalom tra le chiazze bagnate ha aumentato il grado): le vie le trovate QUI. Ci torneremo senz’altro, quando la roccia sarà più asciutta e di conseguenza l’arrampicata più godibile.
Visto che avevamo ancora qualche ora di luce ci siamo diretti alla falesia del Sasso Bianco, la più vecchia della Val Chiavenna, poco distante da Chiavenna stessa uscendo dalla statale a Prata Camportaccio, dirigendosi verso la località Mulino: anche qui accesso comodissimo, si parcheggia dopo qualche tornante praticamente sotto le rocce.
Prima che calasse il sole siamo riusciti a portare a casa due dei tre tiri della Diedrini (pensando in realtà di fare la Normale!), che dovrebbe essere un 5b: la roccia, essendo stata al sole tutto il pomeriggio, era nettamente migliore di quella delle Placche del Boggia, l’arrampicata sempre di aderenza e concentrazione, ma, essendo una via di falesia, la chiodatura non ha destato preoccupazioni. Anche questo si è dimostrato un posto da tenere in considerazione, piuttosto frequentato da quello che abbiamo visto.
E dulcis in fundo (nel vero senso della parola!) questo weekend, oltre a conoscere posti inediti abbiamo anche assaggiato il nuovo nato della famiglia Bivo: CioccoCaffè. Tra i gusti è quello dal sapore più invernale (verrebbe voglia di provarlo tiepido), il caffè lascia un bell’amaro in bocca molto piacevole. Per la falesia è un’ottima alternativa alle barrette, non appesantisce ma nutre e reidrata: trovate tutte le info sul sito, ci sono anche alcune promozioni in corso… vi consigliamo di approfittarne e provarlo!
Disclaimer
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