TESSARI (VR) – Arrampicata – Via della Livera – Difficoltà 6a (5b obbl.) – Via Sperone del Forte – Difficoltà IV+ max – Esposizione Est
Un altro bel sabato per noi e gli amici in quel di Tessari, ormai tra le nostre mete preferite per l’arrampicata “plaisir”! Tra breve la stagione sarà troppo calda per scalare a queste quote, quindi volevamo fare ancora qualche vietta da queste parti finché si può e il clima lo consente.
C’erano diverse ipotesi plausibili ma alla fine abbiamo scelto questo simpatico concatenamento principalmente per una ragione: volevamo arrivare vicino al Forte San Marco per dargli un’occhiata da vicino e curiosare al suo interno! 😀
La via della Livera è una via sportiva gradata 6a, ma a nostro avviso il grado è troppo generoso, non presentando alcun passaggio di questa difficoltà (forse giusto un passo in traverso sul primo tiro), mentre la via dello Sperone è di carattere totalmente diverso, molto più semplice ma protetta a chiodi e cordini.
Alla fine ne è venuto fuori un divertente concatenamento, anche se meno impegnativo di quanto avremmo voluto. D’altra parte ci eravamo tarati sulla difficoltà della via del Bafo che parte molto vicino all’attacco della Livera e lì il 6a ci sta tutto!! 😉
Avvicinamento
Dal parcheggio principale di Tessari, imboccare la stradina che passa tra le vigne in direzione sud fino ad una sbarra, oltre la quale parte la parete della Roda del Canal.
La via della Livera si trova abbastanza in fondo alla parete, circa 100 metri di distanza dalla sbarra procedendo verso sud (costeggiate il canale, nel bosco si fa fatica a passare).
L’ingresso è segnato da un ometto e la via è indicata con vernice rossa sulla parete.
Descrizione delle vie
Via della Livera (6a, 5b obbl.)
- 6a (25m) – Si attacca in diagonale destra passando sotto una sporgenza. Quindi passetto verticale nel punto di maggior debolezza e traverso a sinistra con passo chiave (6a generoso).
Infine ancora in diagonale destra fino alla sosta un po’ appesa.
Allungate le protezioni nei due cambi di direzione per non avere attriti sulla corda. - 5b (18m) – Anche questo tiro è dato 6a sulla guida ma a nostro avviso non supera il 5b.
In verticale sopra alla sosta fino ad un paio di passi leggermente aggettanti su ottima roccia a buchi. Poi per terreno più facile fino alla sosta. - 5a (20m) – Per roccette sopra alla sosta (4b), quindi passetto più verticale sul finale (5a) fino ad un terrazzo. Conviene fare sicura sulla sosta prima di uscire sul terrazzo e spostarsi successivamente alla base della parete che è a 5 metri di distanza.
- 5a (30m) – Risalire la paretina con roccia molto lavorata fino all’uscita della via.
Al termine della via, seguire una traccia appena a sinistra dell’uscita e puntare verso monte fino ad incrociare il sentiero CAI bollato di rosso, quindi imboccarlo verso destra per circa 250 metri fino ad un evidente ometto sulla sinistra.
Risalire per traccia omettata fino ad un ghiaione che va risalito; nel breve si raggiunge l’attacco della via CAI 100/30 (altra possibile alternativa).
Da qui proseguire ancora un centinaio di metri su ripida traccia nel bosco fino a raggiungere l’attacco dello Sperone (visibile un vecchio cordino rovinato a pochi metri da terra). Nessuna scritta su roccia.
Via Sperone del Forte & Raccordo (IV+ max)
- IV+ / III (25m) – Passo chiave della via dopo pochi metri dove si rimonta uno spallone (possibile proteggere con friend, poi cordino presente subito dopo l’uscita).
Quindi per rocce rotte e un po’ marce fino alla sosta su pianta. - III / IV (25m) – Si segue la cresta per rocce appoggiate, quindi un saltino più verticale fino alla sosta.
- III / IV (30m) – In verticale per rocce facili fino ad un gendarme con evidente placca che si aggira sulla destra tramite una sorta di diedro più appoggiato fino alla sosta.
- Raccordo (60m) – Camminare in verticale tra rocce rotte e appoggiate superando circa a metà la lieve traccia di discesa (ometti e segni rossi).
Proseguire fino alla base della parete successiva dove noi abbiamo fatto sosta su un cordino in kevlar che faceva parte del tiro successivo. - IV (10m) – Risalire il muretto superando dapprima una placca e poi un saltino verticale fino alla sosta. Se come noi avete sostato direttamente sotto il muretto conviene concatenare il tiro successivo.
- III (20m) – Proseguire per facili rocce fino ad un terrazzo dove trovate il libro di via (fradicio nel nostro caso 🙁 ) e la sosta del tiro finale.
- IV (15m) – Risalire il pilastrino fino all’uscita della via.
Dal termine della via, imboccare una traccia verso sinistra; da qui potete decidere di scendere direttamente (vedere capitolo Discesa) oppure salire un pezzettino fino al Forte San Marco per andare a curiosare da vicino tra le sue rovine.
Discesa
Pochi metri a sinistra dell’arrivo della via (faccia a monte), imboccare un ripido canalone erboso e friabile che dopo una quarantina di metri riporta verso il raccordo attraversato durante la salita.
Piegare quindi a sinistra attraversando su labile traccia fino a raggiungere il bosco.
Appena entrati nel bosco, seguire la traccia che scende ripidamente con anche qualche tratto attrezzato con corde fisse fino a ritornare all’attacco della via.
Procedere in discesa fino al sentiero CAI che va imboccato verso sinistra per circa 500-600 metri fino a raggiungere la strada sterrata che riporta al parcheggio.
Giudizio
Pur non trattandosi di vie particolarmente entusiasmanti, sono una buona scusa per passare una giornata di sano relax e un’espediente per andare a curiosare tra le rovine del Forte San Marco – all’interno del quale non si potrebbe entrare…
Sappiate che mentre giravamo all’interno del forte, a un certo punto abbiamo sentito un rutto fragoroso provenire da una delle stanze abbandonate e quindi abbiamo deciso di girare i tacchi e uscire….giusto per evitare guai 😛
Ad ogni modo volendo c’è parecchio da girare in questa struttura che è davvero enorme e piena di passaggi.
Si tratta di rovine e ci sono strutture pericolanti e potenzialmente pericolose: ribadiamo, l’ingresso è vietato 🙂
Per quanto riguarda le vie, diciamo che la Livera è un’arrampicata abbastanza divertente su roccia a tratti molto bella e a tratti abbastanza da verificare.
Mentre la via dello Sperone è solo per quelli che amano le ravanate trad (la via è protetta con chiodi e cordini sempre da verificare, integrabili a piacere) in quanto la qualità della roccia è piuttosto scarsa e l’arrampicata mai particolarmente interessante.
Detto questo ci si diverte! O almeno….noi ci divertiamo.
Saremo strani noi 😛
Dopo le foto, lista delle vie che abbiamo fatto in questa zona, se doveste trovarvi bene
- Concatenamento Poison Ivy e Bella Gioia
- Via del Bafo
- Pace senza Confini
- Il Leone di Nemea
- Un tentativo, che riproveremo con le mutande di ghisa: Desiderio Sofferto
- Altra via Trad ma non troppo: I Tre Pilastri
Disclaimer
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