PASSO DEL MALOJA (CH) 1.815 m s.l.m. – PIZ LUNGHIN 2.780 m s.l.m. – Scialpinismo – Difficoltà BS – Dislivello 950 m – Esposizione prevalente: Sud
Questo di inizio marzo 2024, è stato un weekend con meteo molto ballerino in tutto il nord Italia e trovare una gita fattibile non era per niente semplice.
Avevamo la mezza idea di andare a Silvaplana a fare ghiaccio, ma le temperature in questo periodo sono alte e la possibilità di trovare le cascate sciolte non era così remota.
Viriamo quindi su una scialpinistica che sicuramente può risolverci la giornata:
come idea rimaniamo sull’Engadina dove il meteo sembra più stabile che altrove e tiriamo fuori dal cilindro una vecchia gita fatta ormai 8 anni or sono e che ricordavamo divertente, ovvero il Piz Lunghin dal passo del Maloja.
Tutta l’area che va dal Maloja a St. Moritz, fino al passo Julier è costellata di ottime scialpinistiche, quasi sempre in buone condizioni e devo dire che anche questa volta non ci siamo potuti lamentare!
Neve sempre al top, unico neo la visibilità che per buona parte della gita è stata scarsa, regalandoci solo alcuni piacevoli scorci di bel tempo.
Proprio per questa ragione la discesa non è stata facilissima….a tratti si vedeva poco o nulla!
Nonostante questo siamo riusciti a divertirci e a salire fino al lago di Lunghin, a circa 250 m di dislivello dalla cima (dopo il lago non si vedeva a un metro e sarebbe stato inutile e pericoloso proseguire).
Oltre a noi, pochissimi altri temerari incontrati lungo il percorso.
D’altra parte non era il weekend migliore per andare a spasso, ma con una neve così bella, rimanere sul divano sarebbe stato un delitto!! 😛
Avvicinamento
Arrivando da Chiavenna, superare il confine di Stato in direzione St. Moritz e risalire i tornanti che conducono al passo del Maloja.
Giunti al termine del paese, proprio all’inizio del lago di Sils, sulla sinistra si trova un parcheggio per alcune macchine con una stradina che rientra in direzione del paese.
In alternativa è possibile partire più o meno dal centro del paese, risalendo più ripidamente i pendii sul lato sud (ma bisogna fare attenzione a dove si passa a causa dei numerosi salti rocciosi).
Considerate che l’itinerario segue più o meno fedelmente il percorso estivo, indicato su tutte le mappe dei sentieri (noi ad esempio usiamo Outdooractive).
Descrizione della salita
Dal parcheggio ufficiale, imboccare il sentiero segnalato al suo termine che dopo pochi metri dall’ingresso nel bosco effettua un tornante e risale sopra una bastionata rocciosa con alcuni punti un po’ esposti (con le ciaspole questo tratto non è il massimo, motivo per il quale Erica ha preferito lasciarci e fare altro…vedere sotto).
Si prosegue con un lungo traverso in costa, superando una valletta con un torrente (altro tratto un po’ pericoloso se non molto innevato) senza alzarsi troppo di quota ed evitando i numerosi salti rocciosi fino a ritrovarsi in un ampio vallone dove le pendenze iniziano ad aumentare.
Qui bisogna puntare in direzione di alcuni evidenti salti rocciosi leggermente strapiombanti, raggiunti i quali si piega a destra risalendo con alcuni zig zag fino a riuscire ad immettersi su un grande alpeggio pianeggiante che si trova a quota 2.300 m circa.
Si attraversa l’alpeggio lasciando alla propria destra una bastionata rocciosa di circa 100 m, poco oltre la quale si riprende a salire in una bella valletta, che sarà anche molto divertente in discesa.
Seguendo i pendii più dolci si arriva quindi all’altezza del lago di Lunghin, a quota 2.500 m circa dove troverete alcuni cartelli indicatori e il grande lago coperto di neve.
Noi ci siamo fermati qui per questione di scarsa visibilità, ma per raggiungere la cima è necessario costeggiare il versante nord del lago in direzione del passo di Lunghin (ovest) che si raggiunge in circa 40 minuti.
Dal passo si procede poi in direzione nord-est compiendo un semicerchio fino a guadagnare la cresta ovest del Piz Lunghin e quindi in breve la sua vetta, a quota 2.780 m.
Discesa
Si scende per lo stesso itinerario di salita ma nell’ultima parte è più divertente evitare il lungo traverso e scendere invece più direttamente in direzione del Maloja Palace Hotel infilandosi nella parte terminale in un bel canalino che passa in una stretta gola fino a rientrare in paese.
Ultimi metri a piedi fino al parcheggio poco distante.
Giudizio
Si tratta di una gita molto panoramica e che attraversa alcuni luoghi davvero ameni.
Essendo però esposta a sud, bisogna valutare la situazione di volta in volta perché ovviamente la neve su questo versante si “cuoce” più velocemente.
E’ da affrontarsi solo in condizione di neve assestata perché i fronti valanghivi lungo il percorso sono moltissimi e sicuramente non è adatta a seguito di recentissime nevicate.
La parte iniziale in traverso non è il massimo ma in discesa si può evitare (come descritto sopra) rendendo così la discesa nel complesso molto divertente (unico punto di “stallo”, soprattutto se avete la splitboard invece degli sci, è la valletta a quote 2300 m che vi potrebbe costringere a racchettare per circa 200m).
Inoltre lo sviluppo complessivo non è irrilevante e può essere che molti decidano di fermarsi al passo di Lunghin o addirittura al lago.
Diciamo che il suo punto forte è sicuramente l’ambiente bellissimo e a volte anche la neve che nel nostro caso è stata addirittura spaziale!
Questa zona si presta anche ad altre attività sportive: il Lago di Sils, Lej da Segl in romancio, fa da cornice a kilometri di piste da sci di fondo e a segnalatissimi percorsi adatti alle ciaspole.
Tutti i percorsi sono marcati in modo “svizzero” 😀 con paletti e cartelli: anche laddove vi sembrerà di camminare in mezzo al lago ghiacciato, se seguite le indicazioni, potrete stare più che sicuri. La quota rosa del blog, visto che l’attacco al Piz Lunghin cominciava con un antipatico traverso ben poco adatto alle ciaspole, ha optato alla cieca per un mini anello da Maloja (Maloggia) a Isola, sul versante sud del lago, lasciando i compagni scialpinisti alla loro salita.
Come piano B è stato decisamente piacevole: incredibilmente, superate le adiacenze di Maloja, non c’era in giro nessuno. Il percorso principale, battuto anche dai fondisti, era chiuso per rischio valanghe; si poteva percorrere invece una traccia ciaspolabile con qualche sali-scendi, al limite del Lago ma già nella parte boscata, ancora vergine… zeppa di impronte lasciate sulla neve dalle bestiole 😉 che come si sa le tracce umane non le disdegnano affatto.
Da Maloja a Isola lo sviluppo è di circa 3,5 Km, non pochissimo considerando di dover tracciare in neve fresca e di dover poi tornare indietro per altrettanti chilometri (o proseguire verso Sils im Engadin per altrettanti). Il rientro, assolutamente solitario, è stato epico: complice l’assenza di anima viva, le nuvole basse e il whiteout dovuto al nevischio, ad attraversare in diagonale il lago sulla sua superficie piatta e continua sembrava di essere gli ultimi sopravvissuti sul pianeta. A intervalli, il miraggio di una panchina che sembra essere collocata in mezzo al nulla e un paio di moli da cui natanti invisibili sembrano dover salpare per chissà dove. Poesia!
Occhio che questa esperienza romantica e decadente non è la norma e potreste ritrovarvi in ben altro scenario: basti pensare che ogni anno, la seconda domenica di marzo, sul Lago di Sils tra Maloja e S-chanf si svolge la Skimarathon engadinese… che significa migliaia di fondisti per ogni dove 😀
Come vi sarà chiaro dagli innumerevoli cartelli, se non bastasse il buon senso a suggerirvelo… il Lago di Sils è molto grande, non scommettete sulla resistenza del ghiaccio: percorrete solo itinerari segnalati, non avventuratevi a muzzo sulla sua superficie.
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Sosoxy
Camminare in montagna con questo tempo è meraviglioso. Lo ammiro perché so che tutto deve essere preparato alla perfezione, i vestiti, l’attrezzatura e anche le calze calde sono molto importanti.