loc. PIAZZO, PIAZZATORRE (BG) (1.150 m slm) – anticima FORCOLINO DI TORCOLA (1.800 m slm circa) – scialpinistica MS – disliv. compl 700 m circa, sviluppo salita 4,5 Km
Approfittando di una finestra da “zona gialla” e di una bella parentesi meteo, decidiamo per una gita in giornata in Alta Valle Brembana: cercavamo una scialpinistica sicura, e abbiamo trovato un gioiellino! L’ambiente di questa escursione è veramente bello, rilassante, piacevole: infatti mica ci abbiamo pensato solo noi 😀 Pace, abbiamo trovato il percorso battuto, ma ancora molte zone di neve vergine… e che neve!
Stranamente abbiamo finito giusti giusti per l’ora di pranzo: nella gallery trovate anche le foto del nostro “allenamento culinario”, svoltosi presso il ristorante Il Tagliere di Santa Brigida (circa 10 minuti in auto da Piazzatorre) – uno dei pochi esercizi aperti – che vogliamo premiare perchè lo stinco aromatizzato alle erbette alpine è veramente da urlo!
Avvicinamento
Raggiunto l’abitato di Piazzatorre, in alta Val Brembana, si seguono le indicazioni per il Palazzo del Ghiaccio arrivando fino praticamente al termine della strada: in corrispondenza dell’hotel ristorante Le Pinete c’è un parcheggio ove si può lasciare l’auto (sarebbe riservato all’attività ricettiva, ma nel nostro caso era chiusa) o in alternativa lungo la strada appena percorsa vi sono numerosi slarghi utili.
Proseguendo a piedi si individua poco oltre una strada che prosegue, ove è presente una sbarra, ed il sentiero 121.
Salita
Si segue la strada forestale, che risale non troppo ripidamente con una successione di tornanti, sino a passare sull’altro versante orografico della valletta del Torcola, per poi proseguire.
Si raggiunge così comodamente la Casera di Torcola Vaga a quota 1.486 m: qui la forestale prosegue verso il Rifugio Gremei, mentre noi svoltiamo a sinistra sfruttando traccie già battute: c’è un sentiero, ma le indicazioni non si vedono perchè sepolte dalla neve.
Si risale un pendio con vegetazione che si fa via via più rada, incontrando diverse malghe e ricoveri: guardando a sinistra, faccia a monte, il Forcolino è presto visibile.
Ma non sarà il nostro obiettivo 😉
Per godersi di più la discesa, infatti, è più conveniente raggiungere la cresta e proseguire su una delle cimette che ne costituiscono l’anticima, praticamente sulla nostra verticale. Per chi vuole fare un anello (sconveniente con gli sci) una volta raggiunta la cresta, è possibile proseguire verso l’arrivo degli impianti ben visibile guardando verso il Rifugio Gremei ma prima di esso, per poi ridiscendere e ricollegarsi alla forestale che passa nel bosco e che abbiamo seguito fino alla Casera, sfruttando le piste.
Discesa
Dritti in verticale per gli splendidi pendii che tagliano le S fatte lungo la linea di salita.
Qui c’è la giusta pendenza e nel nostro caso una neve superlativa che rende la discesa un vero sballo.
Dopo i primi pendii, consigliato stare a sinistra (faccia a valle) al bordo del bosco, evitando i tornanti della strada su una dorsale davvero goduriosa.
Raggiunta la casera di Torcola Vaga fossi in voi considererei una ripellata o due!
Noi abbiamo rinunciato solo perché avevamo prenotato al ristorante, cosa che durante questo covid è addirittura più raro che riuscire a sciare! 😉
Raggiunto il bosco poi, si possono fare diversi tagli diretti e divertenti. Attenzione però al torrente al centro della valle. Meglio stare alla sua destra orografica piuttosto che a sinistra, senò si dovrà attraversare prima o poi e a seconda della quantità di neve al suolo può non essere agevole.
nota per i non-sciatori
Questa escursione va benissimo anche se non siete scialpinisti: potete usare le ciaspole… o anche no, nel nostro caso non ce n’è stato bisogno 😉
Tutto dipende da come sono state battute le tracce: tutto il percorso su strada è fattibile anche senza se ben battuto e non ghiacciato -nel qual caso allora meglio i ramponi o al massimo i ramponcini- mentre alla Casera di Torcola Vaga, dove si stacca il sentiero che raggiunge il Forcolino, beh… valutate voi! La ciaspola o la ami o la odi, io (Erica) che peso 50 kg non ne ho avuto bisogno e, sfruttando le tracce degli scialpinisti, ho preferito sprofondare un poco piuttosto che camminare scomodamente 🙂 Ovviamente le ciaspole me le sono comunque portate, non si sa mai, ma sono rimaste appese allo zaino.
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