Ciaspo – pellata ai Laghi di Cornisello, Dolomiti di Brenta

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bivio SEGANTINI – CORNISELLO sulla strada della Val Nambrone (1.910 m slm), SANT’ANTONIO DA MAVIGNOLA (TN) – quasi anello dei LAGHI DI CORNISELLO – dislivello complessivo 500 m circa –  sviluppo complessivo 10.60 Km

Questa è una stagione complicata se si vuole andare in montagna, abbastanza in alto ma lontano dal caos delle piste da sci: troppo presto per i canali, la neve -poca- non ancora trasformata, le strade minori spesso inaccessibili, le giornate brevi, anzi brevissime.

Ma noi mica demordiamo! Abbiamo provato ad andare in Val Nambrone, che per chi non lo sapesse è un luogo bellissimo e, nella parte alta, relativamente isolato anche nella stagione estiva. L’esito della gita era incerto fin dall’inizio: per raggiungere i due rifugi – punto di partenza di qualsiasi escursione e adesso chiusi – bisogna infatti percorrere una strada di almeno 5 Km che supera un dislivello di circa 600-700 m dalla base della Valle, molto ripida e che non viene pulita dalla neve.
Non di rado si trovano frane e ghiaccio vivo sulla carreggiata, noi sapevamo di trovarci neve, ma non potevamo sapere quanta; fortunatamente c’erano ancora delle tracce di passaggio di qualche mezzo (vedi foto), che ci hanno permesso di salire ma… non ci hanno risparmiato il classico impantanamento, roba che se non ci fosse stato l’amico Stefano a spingere la macchina e scavare via la neve da sotto le ruote saremmo ancora lì, a implorare per un verricello!
Ad oggi, con una jeep non “spinta” e gomme invernali ma non chiodate, il punto in cui si riesce ad arrivare abbastanza serenamente è il bivio Segantini – Cornisello, poi la neve cambia consistenza e si sprofonda.

La macchina la abbandoneremo lì, abbastanza sicuri che non avremmo intralciato il traffico 😀 : infatti, ancora una volta, ci siamo solo noi in tutta la valle.

Risalito il tratto di strada con ciaspole e sci (e splitboard… siamo un gruppetto eterogeneo!) fino al Cornisello, l’idea sarebbe stata quella di arrivare fino al Lago della Vedretta, ma ci toccherà desistere perchè dalla valletta laterale tira un vento gelido che innalza pennacchi di neve dalle cime, promettendo condizioni per nulla favorevoli. Inoltre le rocce sono in parte scoperte, non c’è abbastanza neve.
Ci limiteremo quindi al quasi giro dei Laghi di Cornisello… quasi perchè accumuli di neve ventata all’altezza di un canale vicinissimo al Rifugio non ci consentiranno di chiudere l’anello in sicurezza, proprio per poche decine di metri, costringendoci al retro front.

Le pelli sono sempre state attaccate agli sci e alla split: la pendenza è troppo poca e troppo poco costante per scendere sciando, salvo che sul tratto di strada dal Cornisello al bivio: i nostri prodi ci hanno provato, rischiando la pelle sui solchi ghiacciati e mortali lasciati dalle auto tempo prima, trasformatisi in binari da cui si fa fatica ad uscire!

L’ambiente è davvero selvaggio, in questa stagione le uniche anime vive che si incontrano quassù sono i camosci: per questo, se volete avventurarvici, non sottovalutate il fatto che sarete soli, e lontani dagli impianti e da sentieri battuti.
PS: A conferma di quanto detto sui camosci…

Anche salire lungo la strada – e scendere – con un Rav 4 è stata un’avventura, non fatelo in questa stagione con un mezzo che non abbia almeno le ridotte e se avete dubbi… fate retro marcia fino ad un tornante e tornate indietro prima che potete. Molte parti della carrabile restano in ombra tutto il giorno, sotto la neve c’è ghiaccio e perdere il controllo della vettura su questa strada è garanzia di un bel salto nel vuoto 😉

 

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